L’AQUILA: IN MACERIE DOPO 15 ANNI!

di Gianni Lannes

Dopo 15 anni dal terremoto che ha mietuto 309 vittime umane e un gigantesco sperpero di denaro pubblico avviato da sua emittenza Silvio Berlusconi, il centro storico di Aquila (il suo vero nome storpiato dopo in L’Aquila dal fascismo) è ancora in macerie, alla stregua dei pericolanti e sempre più disabitati paesi limitrofi, addirittura fino a Bussi sul Tirino e a Popoli nella provincia di Pescara. Un mucchio di rovine maldestramente mimetizzate da impalcature metalliche e fondali di cartone (stile ventennio mussoliniano), altro che ricostruzione al 75 per cento. 

Basta addentrarsi nel suo cuore transennato per rendersi conto ad occhio nudo delle spudorate menzogne di regime (Meloni/Marsilio/Biondi) propagandate in mondivisione. Mattarella, inquilino pro-tempore del Quirinale ha dichiarato che “la ricostruzione dell’Aquila è un dovere morale”. Senza dubbio, però quando? Nel prossimo secolo? Ma quale capitale della cultura 2026? Aquila ha bisogno di rinascita e non di una mascherata da cartolina illustrata. A proposito: l’Abruzzo non è un mondo a parte o un’isola felice.

Riferimenti:

Gianni Lannes, Terra Muta, Luigi Pellegrini editore, Cosenza, 2013.

https://www.edizionimondonuovo.com/catalogo/litalia-trema/

https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=Aquila

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