Il Professor Mario Draghi in trent’anni di carriera è passato di fallimento in fallimento

di Giuseppe Masala


Il #Sole24Ore ci attovaglia l’ipotesi di un governo Draghi.


In tutta franchezza trovo questa ipotesi davvero agghiacciante. Non mi stancherò mai di ripeterlo: il Professor Mario Draghi in trenta anni di sfolgorante carriera è passato di fallimento in fallimento in tutte le istituzioni dove si è appollaiato come un Cuculo. Fallimenti tecnico-politici, che sia chiaro, si trasformavano in enormi successi personali. In tutta franchezza dargli l’ulteriore onore di diventare il prossimo inquilino di Palazzo Chigi senza mai, mai, in tutta la sua vita essere passato da una elezione mi sembra davvero troppo.


Senza voler entrare (per l’ennesima volta) in tutti i fallimenti di Mario Draghi (che sottolineo, per lui personalmente sono sempre stati trionfi) mi limito a dire che la scelta di questo individuo non è neutra.

Non si può per un anno e oltre decantare la bravura e il coraggio innovativo di Paolo Savona e poi come se nulla fosse passare al suo arcinemico Mariotto Draghi. Non solo, fare un Governo presieduto da questo individuo significa fare una precisa scelta di campo nello scacchiere internazionale: significa schierarsi con la Germania, con Macron, con i poteri europoidi e contro chi attualmente comanda negli Usa. Una vera e propria giravolta degna del miglior trasformismo di Depretis. 
Significa oltretutto fare davvero l’alleanza con il PD. Ovvero significa allearsi con la dirigenza di quel partito coinvolta nello scandalo dello spygate su cui sta indagando l’Attorney General Barr e alcuni procuratori. Insomma, a me non pare una gran mossa.

Tratto da L’Antidiplomatico