La CIA ammette di usare la Geoingegneria e manipolazione climatica come arma di guerra

Estati torride di terra secca e assetata, primavere scosse da nubifragi e alluvioni. Che il clima stia cambiando sotto ai nostri occhi è ormai accettato da tutti. Il dibattito si è spostato su altri aspetti della questione: il cambiamento è solo frutto del nostro stile di vita, conseguenza inevitabile dell’inquinamento atmosferico? Oppure esistono altri fattori, che non siamo in grado di controllare? Quanto influiscono sul meteo i sempre più numerosi esperimenti di manipolazione climatica? E a che scopo vengono effettuati? Per combattere il surriscaldamento globale oppure per accelerarlo?

A questi ultimi interrogativi, sembra che ci sia una risposta e riguarda la CIA, che ammette che varie nazioni possiedono la capacità di utilizzare la modificazione del clima, o geoingegneria, come arma di guerra. A parlare è il Climatologo della Rutgers University, dr. Alan Robockche sostiene che il suo dipartimento all’università del New Jersey è stato ingaggiato dalla CIA applicare il metodo di controllo del clima di altre nazioni.

Ovviamente, la CIA sembra avere un forte interesse per il tema della modificazione del clima. Infatti, Robock sembra confermare la voce che l’agenzia ha contribuito al finanziamento sulla geoingegneria,  con un progetto di 21 mesi (rinnovato da pochi anni) che vedrà protagoniste la Nazional Academy of Sciences (NAS), la Nazional Oceanic and Atmosferic Administration e la NASA.

Alterare il tempo (meteo) è stato uno stratagemma di guerra per anni. Tuttavia, è probabile che molti paesi hanno ora la capacità di modificare il clima. In realtà, la modificazione del clima, che viene usato come arma, non è un concetto nuovo; Esistono diversi esempi storici di manipolazione del clima, attraverso la geoingegneria,  utilizzati in tempo di guerra.

Ad esempio, Robock afferma che la geoingegneria esisteva già durante la guerra in Vietnam, dove, per un periodo di cinque anni, aerei americani impegnati in missioni di cloud seedingovvero inseminazione delle nuvole attraverso irrorazione chimica) hanno avuto successo nell’aumentare le precipitazioni e prolungare le stagioni monsoniche. Gli Stati Uniti hanno anche usato la geoingegneria con le irrorazioni chimiche contro Cuba, nel tentativo di far piovere e rovinare il raccolto di zucchero.

Un rapporto sorprendentemente approfondito sull’argomento, pubblicato sul sito web della filiale locale della CBS WCCO-TV, racconta di un esperimento di geoingegneria condotta dai militari britannici durante i primi anni 1950 che è andato terribilmente storto.  Lauren Casey, della WCCO-TV membro del team meteo, approfondisce l’argomento.

“Dopo la seconda guerra mondiale, l’Inghilterra ha cercato un metodo di modificazione del clima per l’aggiunta al loro repertorio di difesa. La Royal Air Force ha condotto un esperimento su una nuvola irrorandola di sostanze chimiche, esperimento soprannominato ‘Operazione Cumulus‘ vicino a North Devon, un quartiere nel sud dell’Inghilterra. “

Beh quel giorno fu drammatico, spiega Lauren Casey, dve una grande quantità di pioggia era caduta in un breve periodo di tempo, portando alla rovina l’area generale, devastandola completamente.

“L’esperimento ha indotto un diluvio, una vera bomba di acqua in 24 ore, paragonata a  tre mesi di pioggia. Novanta milioni di tonnellate di acqua hanno spazzato via una stretta valle nella città di Lynmouth, distruggendo interi edifici e trascinando case e la popolazione verso il mare. Molti cittadini hanno perso la vita a causa di questa infame tragedia, di questo infame esperimento”. Milioni di dollari sono stati spesi per esperimenti di guerra climatica, del cambiamento del meteo, soprattutto attraverso le irrorazioni chimiche dei cieli.

Ricerca, sviluppo e l’uso di armi di geoingegneria hanno preso posto per molti decenni. Insieme con alcuni altri paesi, gli Stati Uniti hanno ovviamente preso l’idea sul serio, versando milioni di dollari nella ricerca sulla geoingegneria.

Ad esempio, la tecnologia HAARP, dove la principale struttura si trova in Alaska, sono stati spesi centinaia di milioni di dollari con i soldi degli ignari contribuenti. Questa struttura  ha il potenziale fi alterare il clima su scala massiccia, e sovralimentare la ionosfera. Infatti, l’Air Force ha ammesso che tali esperimenti meteorologici possono essere tuttora applicati, e anche in passato è stato fatto.

Le tecnologie di geoingegneria utilizzate come armi, potrebbe diventare più comune in futuro, che è una prospettiva terrificante. La tattica di geoingegneria potrebbe aumentare in una situazione di guerra o di escalation delle tensioni tra i paesi, anche se attualmente viene usato in tempo di pace.

Robock avverte: “Se un paese vuole controllare il clima in un determinato modo, e l’altro paese non vuole  che questo accada, vi sarebbe la possibilità di abbattimento di aerei tanker….e se non c’è accordo,  potrebbe avere conseguenze terribili.”

Esistono trattati e documenti che dimostrano che sono in atto tentativi concreti, di intervenire sul clima. Nel gennaio 2002 Italia e Stati Uniti firmarono un accordo chiamato “Cooperazione Italia-Usa su scienza e tecnologia dei cambiamenti climatici”. Il progetto aveva l’obiettivo dichiarato di sviluppare tecnologie per le energie rinnovabili, ma all’interno del rapporto si leggeva che fra gli scopi vi era la “esecuzione di attività di ricerca eco-fisiologica su diversi siti sperimentali italiani dove vengono modificate artificialmente le condizioni ambientali a cui è esposta la vegetazione” e la “progettazione di tecnologie per la manipolazione delle condizioni ambientali con particolare riferimento al controllo della temperatura e della concentrazione atmosferica di CO2”.

Fonte www.segnidalcielo.it

http://www.dailymotion.com/video/x3velhf_generale-fabio-mini-vs-scie-chimiche-geoingegneria-clandestina_news#tab_embed

 

La base per modificare il clima è molto semplici basta tornare con la mente agli esperimenti del prof. Pier Luigi Ighina per rendersi conto che condizionare il meteo non è cosa poi così fantascientifica. Davanti alle telecamere di Report, in una puntata di qualche anno fa, lo scienziato scomparso nel 2004, collaboratore in gioventù di Guglielmo Marconi, mostrava come addensare o disperdere le nuvole tramite uno strumento da lui realizzato: un’elica coperta di polvere di alluminio che a seconda del senso di rotazione si caricava positivamente o negativamente ed aveva effetti opposti sulle nubi, ora attirandole, ora respingendole.

http://www.dailymotion.com/video/x3vdkrt_pier-luigi-ighina-un-genio-incompreso-del-900_tech#tab_embed

Ighina, le cui teorie non sono mai state riconosciute dalla comunità scientifica, sosteneva anche di aver inventato un macchinario capace evitare i terremoti: una sorta di grande valvola attraverso la quale trova sfogo l’energia racchiusa nel sottosuolo. In fatto di condizionamento atmosferico Ighina non è certo l’unico esempio di scienziato fuori dal coro. Ancor prima di lui furono in molti a studiare i comportamenti dell’energia e della sua trasmissione. Nikola Tesla, nell’ultimo periodo della sua vita, stava lavorando ad un metodo di trasmissione dell’energia senza fili detto teleforce, ribattezzato dai media statunitensi “raggio della pace” o “raggio della morte” per via delle sue potenzialità distruttrici. Alla sua morte molti dei documenti dello scienziato furono sequestrati dalle autorità governative statunitensi e bollate come top secret.

Riprendendo gli studi di Tesla, negli anni Ottanta il fisico texano Bernard J. Eastlund, del MIT di Boston, registrò una serie di brevetti, di cui il primo chiamato “Metodo ed attrezzatura per modificare una regione dell’atmosfera, magnetosfera e ionosfera terrestre”. I suoi brevetti furono in seguito segretati e infine utilizzati per lo sviluppo dellaboratorio Haarp, High Frequency Active Auroral Research Program, che ha lo scopo dichiarato di studiare l’effetto delle onde elettromagnetiche sulle comunicazioni, ma che secondo alcune teorie viene utilizzato per intervenire artificialmente sul clima.

La verità di Ninco Nanco