Qui, le api sono morte a causa della scelleratezza dell’uomo che ha sfruttato fino all’osso la terra, irrorandola di sostanze chimiche.
Un paradosso, visto che Hanyuan è conosciuta anche come la “capitale mondiale del pero”. Così, per garantire la raccolta dei frutti, ogni anno in questo periodo, uomini impollinatori vanno di albero in albero per fare a mano il lavoro che la natura ha assegnato alle api.
I ricercatori attribuiscono il declino delle api a vari fattori , tra cui l’utilizzo indiscriminato di pesticidi, ma anche la diffusione di specie predatrici. Molti insetti impollinatori rischiano l’estinzione, stando all’ultimo rapporto delle Nazioni Unite pubblicato nel mese di febbraio.
Gli agricoltori della provincia di Sichuan (che include Hanyuan) sono costretti da anni a effettuare l’impollinazione degli alberi a mano. Piccoli eserciti di operai, armati di pennelli disposti su lunghi bastoni, con i quali tamponano i fiori.
In varie parti del mondo, gli agricoltori cercano soluzioni alternative per sostituire l’impoverimento delle colonie di api. La soluzione di utilizzare gli uomini è discutibile, soprattutto in termini di sostenibilità a lungo termine.
Quello che accade ormai da anni ad Hanyuan e deve essere un monito importante per tutto il resto del mondo.
La Cina non è il solo luogo in cui gli insetti impollinatori continuano a morire: succede in Inghilterra, Stati Uniti dove bombi e calabroni diminuiscono continuamente di numero. Il numero degli alveari statunitensi è sceso dai 5,5 milioni del 1961 ai 2,5 milioni del 2012.
E mentre qualcuno pensa alla costruzione di api robot per l’impollinazione, non ci si rende conto che la soluzione è semplice e a portata di mano: utilizzare il buon senso e amare di più ciò che ci circonda.