Per far sì che gli alimenti prossimi alla data di scadenza o non più consumabili vadano ai più bisognosi si prevede un obbligo di accordo con le organizzazioni e la mancata definizione di questi protocolli può costare fino a 75mila euro di multa o due anni di reclusione. Nel maggio scorso, le disposizioni contenute nella nuova normativa adottata, in via definitiva, ieri dal Senato erano state aggiunte alla legge energetica, ma il Consiglio costituzionale le aveva escluse dalla normativa energetica per pure questioni procedurali.
Nella nuova legge dedicata alla lotta al “gaspillage alimentaire” (spreco alimentare) – votata a dicembre dall’assemblea nazionale e ora adottata – e’ prevista una gerarchia delle azioni da mettere in campo per evitare lo spreco: dalla prevenzione all’utilizzo a fini energetici passando dal recupero attraverso il consumo umano o per l’alimentazione degli animali. La normativa, inoltre, rende obbligatorio il ricorso a una convenzione tra un distributore di derrate alimentari e un’associazione caritativa.
da: huffpost