I numeri e quella “cosa strana”: il tumore femminile alla vescica
L’indagine epidemiologica è stata condotta dal 2000 al 2013 nei territori di Teulada e Sant’Anna Arresi. “I tumori maligni sono in eccesso e per gli uomini sono legati al colon retto (18 decessi), laringe (10 decessi), polmone (35 decessi) e prostata – ha elencato il docente -. Abbiamo inoltre riscontrato 128 casi di patologie respiratorie infantili (0-14 anni). Se ben curata, l’asma infantile non porta al ricovero, qui invece abbiamo un +13% rispetto alla media regionale. Ancora, sui ricoveri troviamo una cosa strana: 14 casi di tumore alla vescica nelle donne, dove questo tumore in genere è molto raro”.
A Foxi? Una catastrofe
Biggeri ha analizzato a fondo la situazione in diverse aree sub-comunali, a partire da Foxi, una piana che confina l’area di esercitazione Alfa. I risultati sono stati definiti dal ricercatore“clamorosi”. Che poi aggiunge senza mezzi termini: “Questa popolazione ha subito unacatastrofe”. D’altronde, i dati sciorinati da Biggeri non lasciano molto spazio alle congetture. “C’è un eccesso di mortalità per tutte le cause di rischio. Siamo al doppio, per la precisione. Questo è un dato importante e finora non noto. A Foxi vivono52 persone e in dieci anni ne sono morte 10quando invece, secondo gli indici dell’area, i decessi avrebbero dovuto essere 5. È un dato clamoroso”. In particolare, cinque residenti sono deceduti per malattie del sistema circolatorio (con un indice di rischio tre volte maggiore rispetto alla popolazione di Teulada e Sant’Anna Arresi). “Peggio va con le malattie ischemiche: il rischio è di 7,5 volte maggiore e, se contiamo anche gliinfarti, il rischio è addirittura di 14 volte superiore”, dice Biggeri. Indici altissimi sono stati riscontrati anche per la malattie dell’apparato urinario(comprese nefrosi e nefropatie croniche), oltre ad infezioni acute dell’apparato respiratorio laddove nelle altre zone l’incidenza è al di sotto della media. Infine, va detto che “c’è un 40% in più di rischio di ricovero e poi morte per malattie cardiovascolari, rischio legato ad un evento scatenante (questa è l’ipotesi) perché nella settimana precedente queste persone – ha detto Biggeri – avevano avuto davanti a casa la presenza di attività militari”.
Una ricerca che smentisce la Commissione Difesa: “Il Poligono è pieno di sostanze tossiche”
“Nella nostra indagine c’è una sorpresa – ha detto il docente -. Nel luglio 2014, la Commissione permanente Difesa parlava della ‘assenza di un quadro di certezza scientifica sull’impatto ambientale delle attività militari’. Ma qualche certezza scientifica c’è: questi sono 10 morti, il doppio di mortalità generale di quello che dovrebbe esserci. Questo è dovuto al carico di sofferenze e malattie e alle difficoltà economiche per chi vive lì, perché il Poligono è pieno di sostanze tossiche. Qualsiasi impatto aggraverà le condizioni di questa popolazione, quindi come non parlare di risarcimento e di tutela nei confronti di queste persone?”. Una tesi diametralmente opposta rispetto a quanto affermato poche settimane fa da Bernardo De Bernardinis, presidente dell’Istituto per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra). “I vincoli della Difesa – aveva detto il 18 aprile durante la presentazione di un accordo in materia di tutela stipulato con l’Esercito – hanno salvaguardato il patrimonio ambientale dalle speculazioni edilizie, penso a Teulada e Porto Pino”.
da sardiniapost