TEMPLARI IN AMERICA PRIMA DI COLOMBO, A metà tra storia e leggenda

A metà tra storia e leggenda

Dal 1314 ad oggi numerose, diremmo quasi infinite, sono state le storie e leggende che hanno pervaso i Templari quasi a tracciarne una continuazione prima storica e poi massonica.

Non abbiamo qui la presunzione di  verificare il vero, il verosimile o il falso, possiamo però citare alcune questioni che sono ancora oggi al centro di interesse  di numerosi storici, i quali  sono (come sempre) divisi in due fazioni : quelli che asseriscono una continuazione storica dell’Ordine e coloro che la negano.

 

Il porto di La Rochelle:

Il mare costituisce una interessante voce nel grande capitolo dei misteri del Tempio: il porto di La Rochelle viene spesso chiamato in causa a tale proposito. Nell’evidenziare come la scarsità di precisi riferimenti sia spesso il viatico inevitabile di ricostruzioni non sempre suffragate dall’obiettività richiesta allo storico, diamo di seguito un breve cenno di tali interessanti interpretazioni, con particolare riferimento all’opera di L. Charpentier “I misteri dei Templari”.

L’autore individua in La Rochelle un luogo determinante nell’economia dell’Occidente templare e evidenzia come almeno sei strade partano dal predetto porto per arrivare nelle principali località della Francia.

Non si può non condividere la valutazione di Charpentier allorquando afferma che La Rochelle era il centro principale per la gestione delle commende e delle balie templari del versante ovest francese. Vero è che sulla costa atlantica i Templari possiedono porti in Inghilterra, in Portogallo, in Spagna. Se si considera la funzione delle commende d’Occidente nell’economia del mondo templare (sussidio alla Terra Santa templare) paiono più funzionali i porti italiani, oppure Marsigliao Collioure (porto ubicato nei pressi della Catalogna). Eppure iTemplari investono fortemente su La Rochelle e fruiscono di un passaggio privato che congiunge direttamente, come anzidetto, il recinto del Tempio con le acque del porto.

 

Quale è il motivo?.

Charpentier risponde facendo appello a Jean de la Varende, che nel suo libro “I gentiluomini” racconta che i Templari andavano regolarmente in America, riportando argento dalle miniere che sfruttavano nel “nuovo” continente. Questo è il motivo per cui il “popolino”, parlando dei templari, era solito dire ils avaient de l’argent, hanno dell’argento; per traslazione del significato della parola argent, del denaro; dunque, ricchezza.

Stando a Charpentier la chiave di tutto è proprio l’argento. La Rochelle sarebbe dunque il porto da cui i Templari si imbarcano per sfruttare le proprie miniere dall’altra parte dell’Oceano Atlantico. A conferma di tali osservazioni, Charpentier enumera sei punti giustificativi:

  • i templari avevano una propria flotta e quindi marinai legati all’ordine;
  • alcuni di questi marinai erano normanni e dunque discendenti di quei vichingi che partendo dalla Groenlandia hanno presumibilmente raggiunto la Terra Nova, la Wineland, l’odierna America
  • tra i predetti marinai c’erano dei bretoni di cui sono attestate alcune testimonianze nella zona di Filadelfia;
  • i Templari avevano conoscenze geografiche tali da consentire di concludere per una forma sferica della Terra (e qui viene citato il maestro della Cattedrale di Chartres, oggetto di un’altra opera di Charpentier);
  • i Templari avevano visitato numerosi porti fenici, i quali, secondo alcune fonti, avrebbero intrapreso i medesimi itinerari marini;
  • al momento dello scioglimento dell’ordine gli uomini del Tempio si trasferiranno in quegli ordini iberici che così rapidamente e fruttuosamente saranno in grado di realizzare la scoperta “ufficiale” del nuovo mondo. Non solo: nel timpano del nartece di Vezelay viene effigiato, tra i popoli della terra, un “indiano dalle lunghe orecchie”, non un Indiano delle Indie ma un Indiano d’America; al tempo della costruzione, 1150 circa, non si dovrebbero trovare testimonianze in tal senso.

Alcuni studiosi asseriscono che la notte del 13 Ottobre 1307, prima dell’arresto di massa, in gran segreto, 18 galee templari navigarono lungo la Senna e presero il mare, dirette a La Rochelle, dov’era pronta una flotta templare. I Templari, segretamente avvertiti del tranello teso nei loro confronti dal Re Filippo, avevano portato in salvo il loro Tesoro e le reliquie più preziose.

Secondo questa versione la flotta templare si divise in due direzioni: una diretta in Portogallo ed una in Scozia.

 

Portogallo e Scozia

In Portogallo, i templari non furono sciolti, ma cambiarono il loro nome in Cavalieri di Cristo. Nel 1492, questo gruppo avrebbe fornito uomini per la spedizione di Cristoforo Colombo, e la croce dell’ordine sarebbe comparsa sulle vele delle sue navi.

L’altra parte della flotta approdò in Scozia e i Templari nascosero il loro tesori sotto la protezione di Sir William St. Clair terzo conte di Orkney. Il quartier generale dei Templari sarebbe dovuto essere  poche miglia a sud di Edimburgo. In questa zona St.Clair fece costruire la famosa cappella di Rosslyn ricca di in ogni dove di simbologie templari. Ancor oggi a visitando la Chiesa di Torphichen si notano i resti della precettoria dei Cavalieri Ospitalieri; a Temple, 8 km a sud di Glasgow ancora visibili sono  i resti di una comanderia Templare.

Nel 1314, Edoardo IId’Inghilterra , affrontò gli scozzesi nellabattaglia di Bannockburn. Secondo alcuni pare che i scozzesi vinsero questa determinante battaglia per la loro indipendenza grazie al tempestivo intervento della cavalleria templare. Lo scontro fu decisivo per le sorti del conflitto e produsse, come conseguenza, la restaurazione dell’indipendenza della Scozia dall’Inghilterra, proclamata poi nel 1328, con la firma del trattato di Edimburgo-Northampton.

L’archeologo Jacques de Mahieu sostiene di aver trovato tracce di insediamenti dei Cavalieri nel continente americano e c’è chi sostiene che il famoso tesoro dei Templari, mai più ritrovato, sia stato nascosto in Nuova Scozia in Nordamerica. Qui si trova una enigmatica torre a base ottagonale di cui nessuno sa spiegare l’origine.

Si parla insistentemente di un viaggio intrapreso dallo scozzese Lord Sinclair, erede dei Templari riparati in Scozia, verso il continente amaricano con 12 navi nel 1398. Pare che le navi raggiunsero la Nuova Scozia e li l’equipaggio passò l’inverno. Con l’inizio della primavera, Sinclair divise in due la flotta, inviando in Scozia il suo luogotenente, il veneziano Antonio Zeno, al quale dichiarò di voler creare una colonia nella terra appena scoperta. Con l’altra metà della flotta, Sinclair iniziò una spedizione esplorativa interna, prima attraverso la Nuova Scozia e poi il New England, lasciando una serie di tracce riscontrabili tutt’oggi.

 

Tra queste tracce segnaliamo:

– La stele di Westford nel Massachusetts che rappresenta un Cavaliere in armatura sul cui cimiero e stemma araldico sono riconoscibili gli attributi di Sir James Gunn, altro luogotenente di Sinclair;

Zona_della_stele

 

– La stele Sinclair con incisa la scritta: “Nel 1398 il principe Henry First Sinclair di Orkney partì dalla Scozia per fare un viaggio alla scoperta dell’America del nord. Dopo aver trascorso l’inverno in Nuova Scozia, ha navigato verso il Massachusetts e durante una spedizione interna nel 1399 si fermò su questa collina per osservare la campagna circostante, e poco dopo morì. La lapide commemorativa che adorna questa sporgenza è un memoriale a questo cavaliere.”;

Stele

 

– I due primitivi cannoni ritrovati al largo di Rhode Island, di quelli che per primi furono usati a bordo delle navi (Carlo Zeno, fratello di Antonio, fu il primo a introdurli nell’armamentario di bordo per salvare Venezia, la sua città, in una battaglia navale);

-Lo scheletro, completamente vestito con l’armatura, rinvenuto nel fiume Fall River, sempre nel Massachusetts;

– Il cosiddetto “Muro del Mistero” (Mystery Walls) vicino a Halifax, in Nuova Scozia;

– Le imbarazzanti rovine di un rifugio vicino alla leggendaria scoperta di Oak Island.

Come è noto, le vele delle tre caravelle di Colombo portavano la croce rossa in campo bianco simbolo dei Templari. Forse per farsi riconoscere dagli indigeni che poi lo accolsero con tutti gli onori?

Altri cavalieri superstiti migrarono in Scozia ed in Portogallo portando seco i loro segreti e le loro conoscenze, tra cui mappe copiate da mappe molto più antiche trovate in Terrasanta e scampate all’incendio della biblioteca di Alessandria. In particolare in Portogallo fondarono l’Ordine del Cristo che fu promotore di grandi viaggi e scoperte geografiche.

Dopo il processo ai Templari, pare che anche il Vaticano venne in possesso di queste carte e questo spiegherebbe il fatto che il luogotenente di Colombo, Pinzon, prima di salpare, si recò a Roma a consultare gli archivi segreti del Vaticano.

Ritornando a Colombo, c’è da chiedersi: come faceva ad essere così sicuro di trovare terra? Come ha fatto su una rotta mai percorsa ad indovinare i venti, sia all’andata che al ritorno? Come ha fatto a non finire sulle barriere coralline? Sapeva certamente di non essere nelle indie, e continuando, l’equipaggio stanco ed impaurito cercò di rivoltarsi al proprio comandante, Colombo offri la sua testa in cambio di tre giorni di navigazione, ebbene il terzo giorno apparvero le terre di San Salvador..

Sembra proprio che la scoperta dell’America sia dunque avvenuta almeno un secolo prima del viaggio di Colombo, ma che sia stata tenuta segreta per non far scoprire l’ultimo rifugio dei Templari ed il loro tesoro.

 

Si può aggiungere:

1] Nel 1524, 32 anni dopo il primo viaggio di Colombo, il Re di Francia Francesco I° dette l’incarico al navigatore Giovanni da Verrazzano di entrare in contatto con una antica colonia americana dell’Ordine Templare fondata alla fine del quattordicesimo secolo dal nobile scozzese Henry Sinclair a Newport, nel Rhode Island nella cui baia, nei pressi di una misteriosa grande torre sarebbero state nascoste tesori e ricchezze. Verrazzano avrebbe trovato il punto di riferimento della torre, ma della colonia templare non avrebbe rinvenuto alcuna traccia: i Templari si sarebbero trasferiti da tempo altrove.

2] L’esistenza di una colonia di Cavalieri Templari rifugiatisi in America prima del viaggio di Colombo sarebbe stata tenuta nascosta perché dal nuovo continente giungevano l’oro e l’argento che permettevano il finanziamento della costruzione delle cattedrali da parte dei discendenti dei Templari rimasti in Europa. Questi ultimi si stavano aggregando nelle confraternite di “Frati Muratori” dai quali poi derivò la Massoneria. Sulle facciate di queste cattedrali si troverebbero i simboli di tutta la scienza esoterica dei Templari.

3] La Duchessa Isabel Medina Sidonia da Toledo ha passato l’intera vita, per alcuni anni a fianco dello scrittore e giornalistaRuggero Marino che a riformulato gli avvenimenti  nei due noti volumi: Cristoforo Colombo e il papa tradito e Cristoforo Colombo l’ultimo dei templari, a studiare e catalogare ogni scritto conservato, in spagnolo antico e latino, conducendo approfondite ricerche. Il suo archivio racconta di patate e pomodori introdotti in Spagna all’inizio del ‘400, di dame spagnole con pappagalli, di popolazioni nere dette Indios. E così risulta che l’America era già conosciuta prima di Colombo ed era il posto dove si andava a prendere l’oro. In questi documenti si parla di viaggi di venticinque giorni durante i quali le navi facevano la traversata e si recavano in quei luoghi dove c’erano fiumi con grandi pesci, uomini di colore e grandi distese di terra. Era semplicemente vietato farne menzione, vietato da chi su di queste terre aveva un’ipoteca.

4] Nella famosa Cappella di Rosslyn in Scozia ricca di simboli templari una scultura riproduce la pannocchia di mais, una pianta americana sconosciuta in Europa. Questa scultura fu compiuta 50 anni prima che Colombo arrivasse in America.

5] Sulla tomba di Innocenzo VIII vi è la seguente incisione: “Durante il suo pontificato ebbe la gloria della scoperta del Nuovo Mondo”. Ma il Papa morì nel luglio del 1492, cioè, tre mesi prima della data fissata dagli storici fino ad ora della scoperta dell’America.

 

Il tesoro celato

Tutto parte  dagli scavi eseguiti dai Templari sotto il Tempio di Salomone. E’ da qui che inizia quello che viene indicato come “Il grande segreto Templare”. Nel 1118 quando Ugo di Payns ed altri 8 cavalieri decidono di fondare l’Ordine, con l’accordo di Bernardo di Chiaravalle, le crociate erano in atto da oltre 20 anni, e cioè sin da quando nel 1096, Goffredo di Buglione, con le sue truppe, partì per l’Oriente, conquistando Gerusalemme nel 1099.

Perché la costituzione dell’ordine avviene solamente dopo 20 anni e con il riconoscimento ufficiale altri undici anni dopo ? Qual è stato il motivo che ha indotto i Cavalieri, con l’intermediazione di Bernardo e la Chiesa Romana a darsi un regolamento? Perché anche Baldovino II, re di Gerusalemme premeva affinché l’Ordine fosse ufficializzato? C’è da dire che Baldovino già alcuni anni prima del 1118, aveva messo a disposizione di alcuni Cavalieri francesi della Champagne, fra i quali Ugo di Payns, una parte del suo palazzo: il Tempio di Salomone.

Il Tempio nel 1110 d.C. aveva già una lunga storia, poiché era stato costruito 2.000 anni prima, distrutto più volte, ricostruito e trasformato. I cavalieri francesi scoprirono che i sotterranei del palazzo rappresentavano un altro palazzo pieno di cunicoli, camere, corridoi e labirinti che in minima parte, fino ad allora, erano stati esplorati, anche perché molti ingressi erano rimasti celati da pareti.

Ottennero il permesso di Baldovino per esplorare i sotterranei ed aprire i cunicoli che fino ad allora erano rimasti segreti.

Dopo circa 3-4 anni di “scavi”, scoprirono, sotto il luogo indicato come Sancta Sanctorum, un qualcosa che indicava IESUS NAZOREUS. L’abate Sauniere troverà poi a Rennes le Château non quel “qualcosa” rinvenuto dai Templari (che nel momento del ritrovamento non si chiamavano ancora così), ma la documentazione che dimostrava il ritrovamento e l’esistenza di quel “qualcosa”. Ugo di Payns, alla fine del 1117, rientra in Francia, rende edotto di ciò che è stato ritrovato, Bernardo di Chiaravalle ed assieme, in gran segreto, incontrano Papa Pasquale II, per riferire della loro scoperta. Il 21 gennaio del 1118 Pasquale II muore.

Pochi giorni dopo, il 24 gennaio 1118, è eletto Papa, Gelasio II. Bernardo ed Ugo riferiscono quindi a papa Gelasio, quanto ritrovato. Assieme viene deciso di portare, in gran segreto, il rinvenimento, in terra europea, per non farlo cadere nelle mani degli infedeli. Nasce così il “grande segreto” dei Templari.

Tratto dal libro La colonia perduta dei Templari