Ragazzi incatenati e costretti a mangiare escrementi, chiusa la casa degli orrori di Licate

Sono state le insegnanti delle vittime ad accorgersi del malumore dei ragazzi. Poi l’elemento che ha convinto la preside a chiamare i carabinieri: il disegno di uno di quei ragazzi in cui veniva raccontata una storia fatta di streghe, bambini picchiati, gente legata con le catene e terribili violenze

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Ragazzini disabili legati con catene ai letti. Altri minori legati con lo scotch alla sedia e altri ancora costretti a mangiare i propri escrementi. Una casa degli orrori quella che teoricamente sarebbe dovuta essere una comunità per minori con disabilità psichiche. Teatro delle terribili vicende è Licata, provincia di Agrigento.

I carabinieri stamani hanno arrestato Caterina Federico, 32enne licatese, responsabile della struttura, e notificato il divieto di dimora ad altri tre operatori del centro. Tra gli indagati c’è anche Salvatore Lupo, presidente del Consiglio comunale di Favara, coinvolto nella vicenda perché amministratore unico della cooperativa “Suami onlus”, proprietaria di quel centro. Secondo gli inquirenti Lupo era a conoscenza di quello che accadeva in quella casa e non ha impedito i maltrattamenti.

L’inchiesta – coordinata dal procuratore capo di Agrigento, Renato Di Natale, dall’aggiunto Ignazio Fonzo e dal sostituto Alessandro Macaluso – è iniziata grazie alla segnalazione degli insegnanti della scuola che frequentavano i  disabili. Sono state le professoresse ad accorgersi del malumore dei ragazzi. Poi l’elemento che ha convinto la preside a chiamare i carabinieri: il disegno di uno di quei ragazzi in cui veniva raccontata una storia fatta di streghe, bambini picchiati, gente legata con le catene e terribili violenze.

Le insegnanti hanno così registrato con un telefonino i racconti degli alunni, hanno fotografato le ferite sui loro polsi e hanno passato tutto il materiale ai militari dell’arma della compagnia di Licata, diretta dal capitano Marco Currao. Le indagini, condotte con intercettazioni telefoniche e interrogatori, hanno così svelato il terrore che copriva quel centro per minori. Bambini incappucciati e legati alle sedie dopo essere stati scoperti a mangiare una merendina fuori dall’orario consentito, altri legati con catene e lucchetti ai letti per non aver finito il pranzo, altri costretti a mangiare i propri escrementi. Fatti che gli indagati hanno più volte provato a nascondere quando hanno capito che le insegnanti avevano raccontato tutto ai carabinieri. Stanotte il blitz, la notifica dell’ordinanza del gip e il sequestro della struttura.

di:Silvio Schembri

da:agrigentonotizie.it