L’Italia pronta a guidare la guerra in Libia, “scelta rischiosa”

Ebbene si, il presidente Renzi si è contraddetto per l’ennesima volta, prima affermava di essere contro un intervento militare in Libia, per via degli errori commessi in passato quando “tolto Gheddafi” si è lasciato il paese nel caos più totale.

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Ora invece l’Italia guiderà la missione in Libia, quindi in prima fila, non appena si formerà il nuovo Governo Libico, per fermare l’avanzata dello Stato Islamico e mettere in sicurezza i giacimenti petroliferi.

L’ordine di creare una coalizione, guidata da Roma che si lanci in una nuova avventura libica, è arrivato direttamente dal Pentagono, e dunque eccoci pronti ad intervenire.

Ma la preoccupazione più grande è che questa scelta incrementi in modo rilevante il rischio di attentati nel paese. Diverse volte siamo stati minacciati dallo Stato Islamico, perché visti come il cuore del cristianesimo e di sicuro abbiamo cellule dormienti nel nostro territorio. I servizi Segreti proprio ieri nella loro relazione annuale inviata al parlamento ci hanno avvisato, nell’imponente flusso di profughi proveniente dal teatro siro – iracheno c’è alto rischio di infiltrazioni terroristiche. 

Ci prendiamo il lusso di avanzare una teoria, probabilmente fin ora non ci hanno attaccato perché siamo stati l’anello di congiunzione tra loro e l’Europa, grazie al flusso di migranti lo stato Islamico ha inviato tra i tanti anche i suoi membri,  dunque ha preferito evitare di compiere attentati in Italia proprio per non rovinarsi il gioco da se. Un attentato in Italia significava il rischio della chiusura delle frontiere. Ora l’Italia entra in guerra e guida la missione contro l’Isis, non resta che auguraci che la nostra teoria sia sbagliata.

di S.M. per La verità di Ninco Nanco