E’ una pianta cugina dell’Assenzio ed è in tutte le zone d’Italia.
L’azione dell’Artemisia è indubbiamente concentrata sul sistema gastrointestinale e gli autori concordano nell’attribuirle proprietà oressigeniche, stomachiche e coleretiche, toniche e stimolanti.
Le indicazioni principali per la pianta sono dispepsia nervosa, anoressia e debolezza digestiva, problemi con la digestione dei lipidi.
Secondo Moore e Mrs Greeve l’infuso raffreddato è un tonico digestivo. Moore lo consiglia nei casi di gastrite cronica e ulcere gastriche (da ipocloridria) da prendersi un’ora prima di cena e subito prima di andare a letto. Nella fase acuta e dolorosa, piccoli sorsi nel momento del bisogno sono di aiuto.
Un altro campo d’azione è il metabolismo dei lipidi, grazie all’effetto antiossidante sul fegato. Per quelle persone con la tendenza ad esagerare con i grassi e con problemi nella loro digestione (mal di testa e/o nausea mattutina, lingua “coperta” e alito pesante, emorroidi), l’infuso freddo preso alla sera per una ventina di giorni migliora la digestione lipidica e diminuisce il carico di chilomicroni nel flusso ematico, rendendolo più fluido.
Altre attività sono quella emmenagoga (facilita o aumenta le mestruazioni) e quelle diaforetica (stimola la traspirazione) e diuretica.
Sempre secondo i due autori l ‘infuso caldo èdiaforet ico per febbri “secche” e per fluidificare il catarro in caso di sinusite o catarro polmonare.
Basta una tisana di parti aeree di Artemisia Vulgaris essiccate (1 cucchiaino per 100/150ml d’acqua).
CONTROINDICAZIONI: allergia specifica alla pianta e uso in gravidanza.