La mattanza dei delfini francesi

Di RIVISTANATURA.COM

C’è una strage silenziosa che si compie ogni giorno nelle acque del Golfo di Biscaglia. Qui i pescherecci francesi impiegati nella cattura di spigola e nasello causano la morte di centinaia di delfini che vivono nelle acque dell’Atlantico, al largo della costa francese.

Per cercare di fermare il massacro che si sta svolgendo in acque europee è arrivata anche la flotta degli “ecopirati” di Sea Shepeherd, che da giorni sta monitorando l’area per capire come sia possibile un tale numero di catture accidentali.

Almeno 600 delfini uccisi

Secondo l’associazione ambientalista guidata da Paul Watson, solo nelle ultime 6 settimane 600 delfini senza vita sono stati ritrovati sulle spiagge francesi di Vendée, Charente Maritime e Gironda.

«Queste morti sono solo la punta dell’iceberg, dato che l’80% dei corpi, spesso sventrati, finisce sui fondali – spiega la Sea Shepherd –. La maggior parte dei delfini ritrovati sono mutilati, con le pinne amputate, cicatrici di arpioni, tagli profondi e rostri spezzati, segni evidenti che la loro morte è avvenuta in seguito alla cattura durante l’attività di pesca con metodi non selettivi. Questi delfini, che trascorrono l’inverno nel Golfo di Biscaglia, sono vittime “non intenzionali” delle attività di pesca, i cui obiettivi sono la spigola e il nasello destinati al mercato francese. Alcuni ricercatori che hanno documentato queste morti affermano che i delfini vengono uccisi anche da imbarcazioni, sia francesi sia straniere, impegnate in alto mare nella pesca industriale per il surimi e altre preparazioni a base di pesce».

Fermare la pesca a strascico

Secondo Sea Shepherd, a causare un così grande numero di catture accidentali è l’impiego di reti da posta e la pesca a strascico. «Stiamo fronteggiando un’assurda politica a favore della pesca; che autorizza l’utilizzo di strumenti estremamente distruttivi e non selettivi in aree molto delicate a causa della stagione di riproduzione della spigola, dove specie protette come i delfini sono particolarmente vulnerabili alla cattura», ha spiegato Lamya Essemlali, Presidente di Sea Shepherd France, annunciando che la nave degli ecopirati continuerà a pattugliare la zona fino a che non si troverà una soluzione.

FONTE: RIVISTANATURA.COM