COVID, RANUCCI SVELA LE MAIL INEDITE ► “Hanno dimenticato di ordinare i caschi respiratori”

Di Un Giorno Speciale

Imbarazzante: è così che Sigfrido Ranucci descrive lo scambio di e-mail che mette a nudo la serie di errori che hanno portato la Lombardia a essere una delle aree del mondo con il numero più alto di decessi da coronavirus.

Il testo di queste mail inedite verrà reso pubblico questa sera durante la puntata di Report su Rai 3: “Abbiamo delle testimonianze fortissime – ha detto il conduttore in diretta – i medici con le spalle al muro sono stati costretti a scegliere chi abbandonare al proprio destino e chi cercare di curare”.

Non solo Lombardia, anche la Sardegna al centro delle inchieste di Report. Cosa è successo quest’estate? E ancora: la partita Atalanta-Valencia di febbraio, quanto ha contribuito nella diffusione del virus durante la prima ondata? L’app Immuni è hackerabile?

In questa intervista a ‘Un giorno speciale’ tutte le anticipazioni in esclusiva della puntata di stasera.

COVID, RANUCCI SVELA LE MAIL INEDITE ► “Hanno dimenticato di ordinare i caschi respiratori”

“Siamo andati a vedere quale è stato l’impatto della partita Atalanta-Valencia nella diffusione del virus quel 19 febbraio. Abbiamo fatto una mappa di dove sono stati acquistati i biglietti e poi l’abbiamo sovrapposta a una mappa sulla diffusione del virus 15 e 30 giorni dopo la partita. Impressionante come coincidano le due mappe. E poi siamo anche andati a rintracciare i tifosi che avevano partecipato alla partita: uno su cinque aveva contratto sintomi da virus.

Poi siamo andati anche in Sardegna: manderemo in onda la confessione di un politico che dice che le discoteche sono rimaste aperte fino a Ferragosto perché c’erano delle pressioni politiche e dei gestori delle discoteche. Le hanno tenute aperte per non far pagare ai gestori delle penali con le star che venivano a fare i loro show in quei giorni.

La parte però più amara è quella che riguarda le e-mail inedite che mostrano i rapporti tra manager della sanità pubblica lombarda, bergamasca e quelli della regione Lombardia. Mail imbarazzanti. Una su tutte quella del 14 marzo, quando in piena emergenza il responsabile della Asl di Bergamo chiede dei caschi per l’ossigeno che sono vitali per chi non riesce a respirare da solo e dopo due giorni si rende conto che i caschi non erano stati ordinati. Chiama la ditta, chiede il motivo, ma non c’è nessun ordine: ebbene, si scopre che l’unità di crisi della regione Lombardia si era dimenticata di fare l’ordine. Un momento dove i medici sono con le spalle al muro e sono costretti a scegliere chi abbandonare al proprio destino e chi cercare di curare. Abbiamo delle testimonianze fortissime.

Infine c’è una cosa, non so se inquietante o divertente. L’app Immuni: abbiamo provato a simulare un attacco hacker. Ecco, se uno avesse la volontà di farlo la possibilità ci sarebbe: quella di mandare in quarantena un’intera città alla vigilia del voto, un intero stadio o i dipendenti di una azienda strategica di un paese. Abbiamo cercato di informare il Ministro ma con noi non ha voluto parlare”.