Un modo per competere è quello di non produrre prodotti di qualità, ma più che altro in quantità, modificando, o permettetemi il termine “dopando” la natura con concimi o simili non proprio salutari. Questo è quello a cui mira la globalizzazione, cioè un unico prodotto, senza alcuna differenza sia che venga prodotto in Europa, in Africa o in America. Questo avviene già negli allevamenti, molti prodotti italiani come ad esempio una delle nostre eccellenze cioè i salumi, vengono prodotti con suini provenienti dal nord Europa, i quali crescono in condizioni veramente crudeli, non hanno neanche lo spazio per sdraiarsi, devono ingrassare più in fretta possibile, imbottiti di antibiotici ecc.
Questi animali una volta macellati arrivo qui in Italia e vengono acquistati da macellerie e salumifici ad un costo che non supera 1€ al chilo. Come può un allevatore italiano che ripudia questi sistemi di “Fabrica d’ animali” competere con un prodotto da 1€ al chilo? Impossibile, dunque si adegua e produce un prodotto uguale e non certo di qualità.
Uno dei modi per contrastare questa Europa aggressiva, visto che i nostri politici servi non sono capaci di farlo, è acquistare solo prodotti Italiani anche se si spende qualcosina in più, infatti comprando italiano si aiuta l’economia del paese e dunque anche noi stessi, quindi qualche spicciolo speso in più sarà un buon investimento per l’economia generale in futuro. Ma non solo il singolo cittadino, il vero punto di forza sono i nostri imprenditori, ristoratori, ecc, loro possono fare la differenza consumando in quantità maggiore questi prodotti. Spesso si cerca di risparmiare è vero, sono pochi che decidono di comprare made in Italy, ma bisogna fare qualche piccolo sacrificio nel bene di tutti, se le cose migliorano, migliorano per tutti! Quindi occhio all’etichetta e compra italiano! Che si fotta l’Europa!