I ricercatori all’inizio stavano sperimentando l’utilizzo di nanofili nella creazione di batterie, arrivando alla conclusione che questi sottili e fragili fili si sarebbero rotti dopo ripetute ricariche della stessa batteria, rendendo il prodotto inutilizzabile.
La dottoranda Thai, un giorno, decise di provare a ricoprire un insieme di nanofili d’oro con del biossido di manganese e un gel elettrolitico di aspetto simile al plexiglass e così… voilà, ecco la batteria che, sottoposta a diversi esperimenti, è risultata in grado di durare centinaia di anni!
Fonte: University of California, Irvine
da: curioctopus