AUSTRIA E GRECIA ROMPONO LE RELAZIONI DIPLOMATICHE, LA UE VERSO LA SUA SCOMPOSIZIONE

BERLINO – “Le reciproche accuse tra Austria e Grecia hanno portato ad una decisione unica nella storia dell’Unione Europea: la Grecia ha richiamato il suo ambasciatore da Vienna, rompendo le relazioni diplomatiche. Atene ha reagito cosi’ alla sua esclusione dalla Conferenza sui Balcani organizzata dal governo austriaco, un evento che ha prodotto decisioni che peseranno in modo particolare proprio sulla Grecia, porta d’ingresso dei migranti in Europa”.

A pubblicarlo in prima pagina – oggi – è il più importante quotidiano tedesco: il Frankfurter Allgemenie Zeitung.

“Atene – scrive il giornalista Klaus-Dieter Frankenberger – e’ sdegnata per la chiusura del confine greco-macedone, e secondo le parole del suo ministro responsabile della questione profughi, teme addirittura di diventare il Libano d’Europa”. Rischio tutt’altro che teorico.

“Nonostante le vacue parole e gli appelli delle istituzioni europee per una soluzione comune – prosegue Frankenberger – l’Unione Europea ha compiuto un altro passo in avanti verso la sua scomposizione. La rabbia della Grecia e’ comprensibile – sottolinea il quotidiano -. Atene e’ accusata di non aver fatto abbastanza per proteggere le frontiere esterne della Ue, ma i segnali che giungono da Bruxelles sono contraddittori; di fatto, i paesi europei chiedono alla Grecia di rassegnarsi a trattenere sul proprio territorio i profughi anziche’ consentire loro di proseguire verso il Centro Europa. La Grecia dovrebbe essere quindi trasformata nel grande campo profughi dell’Unione Europea, diventando cosi’ nuovamente il caso sociale d’Europa”. L’accusa è molto pesante.

“E se l’afflusso di profughi verso la Grecia non si fermasse? – si domanda il Frankfurter Allegemeine Zeitung – O se aumentassero nuovamente i profughi e i migranti verso l’Italia? Ovunque – conclude il giornalista – resce l’insofferenza, il malumore e l’irritazione, e a scarseggiare sono le tanto invocate soluzioni comuni”.

Infatti, anzichè trovare una strategia unitaria con la Ue, la stessa Germania prende decisioni unilaterali: dopo mesi di discussioni, il Parlamento – il Bundestag – ha deciso un intervento restrittivo in materia di asilo politico, che prevede un’accelerazione delle procedure per la concessione dell’asilo ma anche un piu’ rapido respingimento dei profughi non riconosciuti.

Il nuovo pacchetto di legge inoltre limita il ricongiungimento familiare dei profughi che usufruiscono di protezione sussidiaria, e velocizza il rimpatrio delle persone provenienti da “paesi di origine sicuri”. Nonostante le critiche delle organizzazioni umanitarie, i parlamentari tedeschi la hanno votata a larga maggioranza.

La Grande Coalizione conta su queste misure per arginare l’insoddisfazione degli elettori nei confronti della gestione del fenomeno migratorio da parte della cancelliera Angela Merkel, e per arginare l’ascesa del Partito euroscettico AfD alle prossime elezioni regionali. I sondaggi elettorali fotografano l’ascesa del partito Alternativa per la Germania alle elezioni regionali del prossimo 13 marzo in Baden-Wuerttemberg, Renania-Palatinato e in Sassonia-Anhalt, AfD ha buone possibilita’ di entrare in tutti e tre i Parlamenti con forti rappresentanze.

 

Fonte: www.ilnord.it