Televisione come strumento pericoloso e di condizionamento delle masse

La televisione rappresenta, fra i principali strumenti di “formazione” dell’individuo quello che più ci “insegna a costruire” la nostra vita.

Di solito ricorriamo ad essa per riempire i silenzi della nostra quotidianità col suo fragoroso frastuono. Essa per molti è fedele amica di compagnia, ma anche autorevole maestra che ci dice cosa dobbiamo mangiare e come dobbiamo spendere i nostri soldi, ci impone degli schemi da seguire, ci propone degli idoli da adorare e ci intrattiene per diverse ore della giornata in film e serie televisive, annullando il nostro pensiero e costringendoci a forti stress emotivi. Essa impone l’importanza dell’esteriorità a scapito dell’interiorità, indirizza verso vizi di vario genere, ci fa schierare per un partito o per l’altro, per una squadra o per l’altra, e così di questo passo, mettendoci anche in competizione fra noi.

Il televisore è per le masse un totem e tutto ciò che trasmette viene recepito come fosse oro colato, anche le bestialità più assurde. Di seguito, ecco il pensiero che Pier Paolo Pasolini aveva a proposito della televisione:

La televisione ci “informa” sui fatti accaduti, ci descrive la realtà servendosi di menzogne e mezze verità, ci rende conto di tutto: omicidi, tasse, limitazioni di libertà, notizie allarmistiche, guerre, battibecchi fra politici, disastri ambientali, banalità e quant’altro.

Tutto questo 24 ore al giorno, ogni giorno.

Gli effetti di tutto questo negli anni sono devastanti; la mente è occupata da una zavorra di pensieri negativi e causali e l’anima viene ripetutamente oltraggiata dai continui stress emotivi, che si riflettono anche sulla salute corpo. La degenerazione alla quale si va sprofondando, senza neanche rendercene conto, inoltre, porta ad una sempre più crescente corruzione dello spirito.

Quello che si sta realizzando è un’uniformità dei comportamenti degli individui, i quali devono conformarsi e sottomettersi a ciò che viene loro imposto da una minoranza. L’uomo comune sa che il problema c’è o quantomeno intuisce qualcosa, ma sa che da solo non può far niente ed ha, in ogni caso, altro a cui pensare e una routine da mandare avanti. E’ un po’ come un automa, programmato secondo le istruzioni che la televisione gli dà, cioè false credenze da rispettare e falsi miti d’adorare.

Questo programma ha ben attecchito sull’uomo perché dura da tanto tempo, anche da prima che la televisione esistesse. Ma dopo l’arrivo della televisione le cose sono peggiorate, perché l’accesso ai suoi contenuti è immediato: basta premere un pulsante e il gioco è fatto!

Alle insidie che si nascondono dietro i contenuti della televisione, si aggiunge la dannosità del mezzo di trasmissione in sé: il televisore. Questo, infatti, emette radiazioni che si riflettono negativamente sull’individuo, al contrario delle radiazioni benefiche provenienti dal sole. Il televisore come strumento e la televisione come insieme di contenuti, hanno il potere di ipnotizzare lo spettatore facendogli arrivare subdolamente messaggi deleteri per l’anima e per lo spirito. In merito a questo, il televisore fa probabilmente più danni della televisione stessa, indipendentemente della tecnologia utilizzata dal televisore per il suo funzionamento. Ulteriori approfondimenti sono possibili qui.

Tv-condizionamento

Ecco perché sarebbe meglio farne un uso molto moderato e attento, meglio ancora sarebbe starne del tutto alla larga e dedicarsi ad altro.

Tornando ai contenuti che ci vengono propinati, l’uomo comune ascoltando ripetutamente le stesse cose si convince che queste siano vere anche quando non lo sono. Si può convincere, ad esempio, che un uomo che abita nelle caverne, nell’altra parte del mondo rispetto agli Stati Uniti, abbia diretto magistralmente gli eventi dell’11 settembre. Non è scopo di questo articolo entrare in merito a ciò, però bisognerebbe domandarsi come questo possa essere possibile e perché provocare in questo modo gli Stati Uniti, la prima potenza mondiale. Un pensiero del genere dovrebbe quantomeno sollevare dei dubbi: dovrebbe portare a farsi delle domande e a fare qualche ricerca, ad esempio, sulle testimonianze di chi era presente a tali eventi e sulle reali cause che hanno spinto i responsabili ad agire in quel modo. Tra l’altro gli Stati Uniti, secondo la storia ufficiale che ci insegnano a scuola e con la televisione, sembrerebbero iniziare una guerra sempre in seguito ad una provocazione di qualche altro Stato. Ma a chi verrebbe in mente di provocare la prima potenza militare al mondo per sfociare in una guerra, che sicuramente andrebbe persa e con gravi perdite di vite e di ricchezze del proprio territorio? Pensate a quanti eventi eclatanti si sono susseguiti nella storia e a quante menzogne sono state divulgate per offuscarne e nasconderne la verità.

Alternativa alla televisione è internet, che può essere un bene o un male, dipende dall’uso che se ne fa. Esso può essere adoperato, fra le altre cose, per acquisire le informazioni che cerchiamo. Spesso, però, quelle che si trovano non corrispondono alla realtà dei fatti, ma almeno è possibile farsi una propria idea sentendo più campane anziché una. La televisione, invece, ci espone i fatti secondo la versione ufficiale decisa dai poteri forti, ed è un informazione immediata a cui arrivare senza sforzarsi di cercarla, anzi è una ripetizione continua, un tormento.

Non cadiamo però nella trappola dei computer. L’esposizione ai loro monitor ha la sua dannosità, alla stregua di quella dei televisori. Anche qui l’ideale sarebbe non utilizzarli, ma possono rivelarsi mezzi utili, come detto, per cercare informazioni, ma anche per tenersi in contatto con altri, ecc.. Maturiamo, dunque, una certa educazione nel rapportarci ad essi ed usiamoli con molta parsimonia e quando veramente necessario.

Bisogna considerare che ci sono tante altre cose da fare per rendere le nostre giornate migliori e più produttive. Cerchiamo, quindi, di sradicare le cattive abitudini e proviamo a fare e a vedere cose nuove e condividiamo con gli altri interessi comuni. Dedichiamo, inoltre, anche del tempo per noi stessi e per quella sfera interiore che ci appartiene e che, presi da mille distrazioni, abbiamo così incautamente trascurato.

da viandante