Olio extravergine di oliva: crolla la produzione e volano i prezzi

Produzione crollata del 38% e prezzi che ‘volano’. E poi il quadruplicarsi delle frodi scoperte nel 2015 mentre nei ristoranti “sono fuorilegge tre contenitori di olio su quattro perche’ non rispettano l’obbligo del tappo antirabbocco”. Ma, a fronte di tutto questo, in Italia l’export registra un +12%, anche se c’e’ piu’ Spagna che Italia nelle bottiglie riempite a livello nazionale. E’ l’olio extravergine di oliva il protagonista di questa giornata che ha visto scendere in piazza al Mandela Forum di Firenze quasi 10.000 agricoltori della Coldiretti in occasione della Giornata nazionale dell’olio extravergine di oliva. Il crollo del 38% della produzione in Italia, spiega l’organizzazione, avra’ effetti inevitabili sui prezzi. Crolli anche in Grecia e Tunisia mentre la Spagna si conferma leader. Solo la Turchia fa registrare un +33%. In Italia, la Puglia, si conferma la principale regione di produzione nonostante il calo, seconda la Calabria, seguita dalla Sicilia. Nel Mezzogiorno si stima un calo produttivo del 39%, al Nord del 10%, al centro del 29%.

Per quanto riguarda le frodi, nel 2015, si e’ registrato un incremento record del 278% del valore dei sequestri di questi prodotti perche’ adulterati, contraffatti o falsificati. Al ristorante sono fuorilegge tre contenitori di olio su quattro (76%) perche’ non rispettano l’obbligo del tappo antirabbocco, e complessivamente solo nel 24% dei casi viene servita una bottiglia di olio a norma.

Nel 2015 sono stati effettuati dai Nas sequestri nel settore degli oli e grassi per 29,5 mln di euro con 58 persone segnalate all’autorita’ giudiziaria e 345 a quella amministrativa, a fronte di 2691 controlli che hanno consentito di individuare ben 401 irregolarita’. Tra le frodi piu’ comuni la vendita di olio straniero come Made in Italy, diffuso anche il confezionamento di olio di semi che viene spacciato come extravergine. Nelle bottiglie riempite a livello nazionale c’e’ piu’ olio spagnolo: in due casi su tre contengono prodotto straniero”.

 

Cresce invece l’export dell’olio italiano, con un aumento “record”: +12% nel primo semestre 2016. L’Italia si classifica come il maggior importatore mondiale per un quantitativo stimato nel 2016 superiore a 500 milioni di kg a fronte di una produzione nazionale di 298 milioni, anche per effetto delle agevolazioni concesse dall’Ue. Gli oli stranieri vengono spesso mescolati con quelli nazionali per acquisire, con le immagini in etichetta e sotto la copertura di marchi storici, una parvenza di italianita’ da sfruttare sui mercati. Sempre secondo Coldiretti, in una sola generazione, e’ raddoppiato il consumo mondiale di olio d’oliva con un balzo del 73% negli ultimi 25 anni che ha cambiato la dieta dei cittadini in diversi Paesi: dal Giappone al Brasile, dalla Russia agli Stati Uniti, dalla Gran Bretagna alla Germania. In Cina + 32%, in Giappone +6%, in Usa +9%.

Fonte: meteoweb.eu