I misteriosi poteri del grande Rino Gaetano

Rino Gaetano, un mito, una leggenda. Forse, insieme a Fabrizio De Andrè, il cantautore italiano più geniale. Chi non ricorda, e non ha canticchiato almeno una volta, canzoni come Berta Filava, Gianna, Nun te reggae più, Il cielo è sempre più blù? Testi scritti con sottile e pungente ironia, pieni di metafore ed arguti doppi sensi, atti in realtà a celare severe critiche e denunce ‘al sistema’.

Prendiamo ad esempio la canzone ‘Nun te reggae più’, apparentemente non-sense, che dietro all’ingenuo lamento: ‘Non vi reggo più’, c’erano personaggi potenti degli anni ‘70 mescolati a presentatori televisivi, sportivi, cantanti. A molti non è noto il fatto che la canzone fu censurata. Pare infatti che la stesura iniziale contenesse solo nomi di politici. Inoltre c’è un passo in cui  il cantautore fa riferimento alla spiaggia di Capocotta, tristemente nota perchè teatro dell’omicidio di Wilma Montesi, avvenuto negli anni 50′, delitto che destò molto clamore all’epoca, poiché coinvolse personaggi eminenti della politica. Addirittura, poco prima di un concerto, arrivò a dire: “C’è qualcuno che vuole mettermi il bavaglio. Io non li temo, non ci riusciranno. Sento che in futuro le mie canzoni saranno cantate dalle prossime generazioni. Che grazie alla comunicazione di massa, capiranno cosa voglio dire stasera. E si chiederanno cosa succedeva sulla spiaggia di Capocotta…”

Dunque, geniale, intelligente, ironico. Ma anche sensitivo e preveggente…

Molti penseranno ora: d’accordo sul geniale, intelligente e ironico, ma perchè anche sensitivo, addirittura preveggente? Per spiegarlo occorre fare un passo indietro e tornare a quel maledetto giorno del 2 giugno 1981.

Sono le ore 3.55 del mattino e la sua Volvo grigio metallizzata si schianta contro un camion Fiat 650, sulla Via Nomentana, a Roma, all’altezza dell’incrocio con Viale XXI Aprile. Le sue condizioni appaiono subito disperate. Soccorso immediatamente dall’ambulanza, arriva al Policlinico Gemelli già cadavere, dopo essere stato rifiutato da ben 5 ospedali. Ed ecco qui la preveggenza di Rino: in una sua canzone ‘La ballata di Renzo’, mai apparsa in nessun disco e risalente al periodo del cosiddetto Folkstudio, egli narra di un ragazzo, Renzo appunto, che ha un incidente d’auto e muore perchè non si riesce a trovare un ospedale che lo accetti. Ben 5 ospedali ne rifiutano il ricovero!

 

Ecco il testo.

Quel giorno Renzo uscì, andò lungo quella strada

e una Ferrari contro lui si schiantò

il suo assassino lo aiutò e Renzo allora partì

verso un ospedale che lo curasse per guarìr.

Quando Renzo morì io ero al bar

La strada era buia si andò al San Camillo

e lì non l’accettarono forse per l’orario

si pregò tutti i Santi ma s’andò al San Giovanni

e lì non lo vollero per lo sciopero

Quando Renzo morì io ero al bar

era ormai l’alba andarono al Policlinico 

ma lo si mandò via perchè mancava il vicecapo

c’era in alto il sole si disse che Renzo era morto

ma neanche al Verano c’era posto

Quando Renzo morì io ero al bar,

al bar con gli amici bevevo un caffè

 

Aveva predetto la sua morte?

Nonostante le innumerevoli doti del cantautore calabrese, precedentemente rimarcate, in verità facciamo fatica ad immaginarlo anche nelle vesti di Otelma. D’altronde, se non si tratta di preveggenza, deve trattarsi, per forza di cose, di coincidenza, anzi di coincidenze. Perchè nel caso specifico ne abbiamo almeno 3:

1) L’incidente stradale;

2) Il rifiuto di 5 ospedali;

3) 2 degli ospedali che ne hanno rifiutato il ricovero, vale a dire San Giovanni e San Camillo, sono citati anche nel testo della canzone.

 

Ora se 3 indizi fanno una prova è possibile dire altrettanto di 3 coincidenze? Sicuramente no. C’è una sostanziale differenza tra indizio e coincidenza. Ma quando le coincidenze sono più di una e concentrate sullo stesso evento, allora può essere legittimo porsi dei dubbi.

E’ possibile che Rino Gaetano sia stato ucciso? Un delitto mascherato da incidente? E’ un’ipotesi  questa che ricorre frequentemente, non soltanto tra i fans del cantante, ma anche tra coloro che si sono avvicinati al caso in maniera professionale. In fondo era un personaggio scomodo, un sobillatore di masse, un destabilizzatore, come Pier Paolo Pasolini. Un Beppe Grillo dei tempi odierni, possiamo dire.  Ora non vogliamo infilarci in una sterile e stucchevole polemica tra complottisti e anti complottisti, che non serve a nessuno e che non porta ad alcun risultato. Chi si schiera non ha nessun interesse a ricercare la verità e non ne è in grado, poiché accecato dal pregiudizio.Il pregiudizio, nemico numero uno di un investigazione obiettiva ed imparziale. Non abbiamo la presunzione di voler dimostrare alcunché, ci limitiamo semplicemente a porre e porci delle domande:

1) Si dice che sia stato rifiutato da ben 5 nosocomi romani. Lo si dà per assodato, ma ci sono prove concrete di ciò? Se non fosse vero, a chi ha giovato divulgare una bufala siffatta? E se invece fosse vero, qual è la motivazione reale che può impedire ad un essere umano, noto o sconosciuto che sia, di essere curato?

2) Si parla delle ore 3.55 del mattino. E’ l’orario che si riferisce alla morte del cantante o all’ora dell’incidente? Se si riferisce alla sua morte, a che ora è avvenuto l’incidente? I soccorsi sono stati prestati immediatamente? Esiste un verbale del sinistro?

3) Si dice che fosse presente, al tragico evento, il cantautore, nonché amico di Rino, Tony Malco. Che vuol dire essere presente al momento dell’incidente? Erano nella stessa macchina? O Malco passava di lì per caso? E’ stato ascoltato? Così come il conducente del camion Fiat 650, co-protagonista del sinistro, ha rilasciato dichiarazioni? Di lui sappiamo soltanto che si chiama Torres e che all’epoca faceva il commerciante.

 

Poi c’è un’altra ipotesi sulle cause della sua morte, questa ancora più agghiacciante: sarebbe stato ucciso da una potente organizzazione massonico-esoterica denominata Rosa Rossa.

Tale organizzazione avrebbe usato nei suoi confronti, la regola del cosiddetto contrappasso di dantesca memoria. Il termine contrappasso deriva dal latino ‘contra patior’, che sta per ‘soffrire l’opposto’.

Forse Rino correva troppo velocemente… Ma quale poteva essere il movente?  Era riuscito a capire i meccanismi di questa potente organizzazione, i loro metodi e per non denunciarlo apertamente, col rischio di non essere creduto, ha voluto lasciare tracce nelle sue canzoni? In un suo album ci sono ben 3 canzoni, anche qui 3 coincidenze, dedicate alla Rosa, che oltre a far pensare alla naturale associazione con il fiore e con un nome di donna, potrebbe far pensare, se lette tra le righe, a curiose analogie con sistemi, metodi e affiliazioni massonico-esoteriche.

 

Rosita

La Rosa Rossa, quando te la presentano sembra bellissima, onori, gloria, soldi, potere, poi però un giorno scopri la verità. E allora la tua vita cambia radicalmente, perchè sei in trappola.

 

Al compleanno della zia Rosina

Vedo già la mia salma portata a spalle da gente che bestemmia e che ce l’ha con me.

 

Cogli la mia rosa d’amore

Cogli la mia rosa d’amore, regala il suo profumo alla gente, cogli la mia rosa di niente.