Mare ceduto ai francesi: i pescatori sardi stanno dando battaglia, ma nessuno ve lo racconta

Parliamo ancora della vicenda del territorio marittimo regalato alla Francia. Oggi i pescatori del Nord Sardegna hanno bloccato le Bocche di Bonifacio chiedendo al governo Renzi di tenere “giù le mani dai confini” dell’Italia.

A detta della Farnesina, quest’accordo si è reso necessario “per stabilire dei confini certi alla crescente proiezione di entrambi i Paesi sulle porzioni di mare ad essi prospicienti e alla luce della sopravvenute norme della Convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare (UNCLOS, 1982)”. L’UNCLOS è un trattato internazionale che, andando a sostituire il vecchio concetto della “libertà dei mari” (secondo cui i diritti nazionali sul mare di estendevano per tre miglia nautiche), definisce i diritti di ogni Stato sull’utilizzo dei mari e degli oceani, sull’ambiente e la gestione delle risorse naturali.  L’Italia ha accolto l’UNCLOS nel 1994.

Come ben notiamo da questa immagine (pubblicata dal deputato Mauro Pili nel suo profilo facebook), l’Accordo di Caen del 2015 assegna alla Francia la fetta di mare segnata in blu, mare che finora era considerato  facente parte delle “acque internazionali” e la cui suddivisione tra i due Stati limitrofi aveva carattere consuetudinario (risalivano alla Convenzione tra Italia e Francia per la delimitazione delle zone di pesca nella baia di Mentone del 18 giugno 1892, che a quanto pare non è mai stata ratificata, ma è stata sempre rispettata per consuetudine) oppure ad accordi postumi che riguardavano specifiche zone territoriali o aree di pesca (come la Convenzione italo-francese del 1986 relativa alla delimitazione delle frontiere marittime nell’area delle Bocche di Bonifacio).

Ed è in virtù di questo diritto che i francesi, a partire dal gannaio 2016, hanno iniziato a sequestrare i pescherecci liguri e sardi che erano soliti navigare nelle zone marittime oggetto dell’Accordo bilaterale di Caen, e hanno preteso cauzioni per migliaia di euro per il rilascio dei pescherecci.  Ovviamente i francesi non avevano alcun diritto per fare ciò, perché l’Accordo di Caen dovrebbe entrare in vigore solo trascorsi 60 giorni dalla ratifica di entrambi i Parlamenti nazionali. A nostro avviso, l’Italia non dovrebbe ratificare il trattato già solamente per questo, perché i francesi lo hanno già palesemente violato.

I pescatori però non ci stanno a rinunciare così alla loro attività, al loro mare e alla loro vita e hanno promesso battaglia. Oggi, venerdì 26 febbraio, i pescatori del Nord Sardegna, partendo dal  Porto Santa Teresa di Gallura, alle ore 9, sono usciti in mare con i loro pescherecci, intenti a bloccare le Bocche di Bonifacio e a manifestare il proprio dissenso e la propria contrarietà all’Accordo di Caen, col quale l’Italia promette di cedere alla Francia  una parte consistente del proprio territorio marittimo. I manifestanti hanno issato tra due pescherecci uno striscione con su scritto “giù le mani dai confini” e hanno chiesto la “revoca immediata del provvedimento”. Uno dei pescatori sulle imbarcazioni ha riassunto tutta la sua rabbia e la sua frustrazione con queste parole:

“Come fate a prendere queste decisioni sulla nostra pelle? Rivogliamo il nostro mare subito senza questa questione del diritto di pesca. Vogliamo che la situazione ritorni come prima”.

Il deputato di Unidos Mauro Pili, che ha partecipato con i pescatori al blocco, ha rammentato le colpe del governo Renzi:

“il confine attuale con la Corsica si sposta di 28 miglia sul fronte est e oltre 200 miglia sul fronte ovest. Si tratta di un regalo di Stato alla Francia, con il Governo Renzi che ha firmato un accordo con il quale se ne frega della Sardegna e dei Sardi”.

Altre manifestazioni come questa saranno in programma nei prossimi giorni. Insomma, questi poveri pescatori sono diventati senza volerlo i patrioti del XXI secolo. In un Paese oramai assopito, al cui popolo è estraneo perfino il senso d’amor patrio, ben venga che un gruppo di pescatori sia qui a ricordare a tutti, governanti in primis, che “la Patria non è in vendita”.

 

Fonte: http://www.opinione-pubblica.com/mare-ceduto-ai-francesi-i-pescatori-danno-battaglia/