La verità sul sapore di granchio del surimi, 5 motivi per non mangiarlo.

Il ‘sapore’ di granchio del surimi viene ottenuto con l’impiego di aromi artificiali

Non tutti lo sanno, ma lo possono immaginare: il sapore di granchio del surimi viene ottenuto con l’impiego di aromi artificiali, infatti di polpa di granchio non c’è traccia: “Le aziende amano questo prodotto perché permette di utilizzare pesci economici conferendo loro l’aspetto di prodotti di qualità come il granchio o altri crostacei, tanto che circa il 2% del pescato mondiale viene trasformato in surimi”, spiega il blog Foodeducate.

Inoltre in questo prodotto si possono trovare ingredienti, come l’olio di palma, che sono di scarsa qualità e danneggiano l’ambiente.Secondo Greenme.it ci sono almeno 5 motivi per non mangiare questo cibo:

1) È un falso cibo:”Dal surimi si ottengono per l’appunto delle “finte” chele di granchio, “affettati” di mare, surimi “al gusto di salmone affumicato” o altri prodotti di forma simile ai crostacei come i gamberoni dall’artificiale sapore di pesce. Si tratta di un insieme di cibi artificiali di cui nessuno di noi ha bisogno all’interno della propria alimentazione”.

2) È prodotto con parti di scarto:”La sua lavorazione industriale avviene impiegando le parti di scarto provenienti da altri alimenti, come merluzzo, sgombro, suri e differenti specie di carpe asiatiche”

3) Contiene additivi:”Dalla lavorazione delle parti di scarto di altri alimenti si ottiene una polpa di colore bianco praticamente insapore. Giunge dunque il momento di arricchire la preparazione del surimi mediante l’impiego di sostanze aggiuntive che possano migliorarne l’aspetto, il sapore e la conservazione”

4) Comporta rischi per la salute”Non esisterebbero al momento degli obblighi relativi all’indicazione in etichetta delle specie ittiche utilizzate per la produzione del surimi. Ciò potrebbe portare all’impiego di materie prime di scarsa qualità, realmente scadenti, o addirittura tossiche”

5) Ha un costo elevato”I prodotti a base di surimi, pur essendo considerabili come dei veri e propri falsi cibi, presentano solitamente dei costi piuttosto elevati, soprattutto tenendo conto di come essi vengano ottenuti a partire da materie alimentari di seconda scelta, con l’aggiunta di conservanti e di coloranti di dubbia provenienza”

da La Fucina