Quest’ultimo attraverso un’intervista pubblicata dal Giorno.it ha affermato che “il 50 per cento dei rottami dell’industria siderurgica ha trovato posto in tutta la provincia di Brescia”. E’ proprio in quella zona che si troverebbero amianto, pcb , svariati tipi di metallo, fumi neri che ogni tanto oscurano il cielo, discariche di scorie radioattive e tanto altro ancora. Eppure nessuno ne parla, guai a nominare la“Terra dei Fuochi del Nord”.
Ruzzenenti ha inoltre dichiarato che“fino agli anni ’80 non c’era una legge sullo smaltimento dei rifiuti speciali e le cave di terra e sabbia erano buche perfette. Le aziende pagavano il proprietario e buttavano tutto lì”. Ma il vero mostro si nasconderebbe sottoterra, in decine di cave chiuse che non sono sono state ancora localizzate ma che sarebbero piene di rifiuti di ogni genere provenienti anche dall’estero. E’ per questo che i bresciani sono stufi e che iniziano a ribellarsi contro le nuove discariche e contro quei rifiuti pericolosi che non vengono trattati come si deve.
Infine Ruzzenenti lancia un appello ai politici: “Basta discariche. Vogliamo almeno una mappatura per sapere dove sono nascosti altri veleni. Non è tutto inquinato, sia chiaro: dobbiamo solo individuare il marcio per evitare che si estenda”.