La grande vittoria: Xylella, gli ulivi curati tradizionalmente germogliano

 

Xylella, gli ulivi curati tradizionalmente germogliano.

Tra Gallipoli e Alezio, 450 ulivi tornano a germogliare dopo un anno di cure tradizionali e biologiche. I ricercatori frenano: “Siamo cauti”. Il nodo è nei costi: per interventi simili si spendono 94 euro a pianta. Tanto, eppure meno dei ristori per il taglio degli alberi.

Quando gli ulivi riprendono a vegetare, nella zona culla del contagio da disseccamento, tra Gallipoli e Alezio, torna anche la speranza. Al momento di questo si tratta, ma basta a porre interrogativi. E tanti.Il più importante: è giusto e necessario abbattere gli alberi senza aver prima tentato di curarli?

Giuseppe Coppola è l’imprenditore proprietario di questo oliveto in contrada Santo Stefano.450 alberi, in parte secolari e in parte giovani, trattati con metodi tradizionali ma ben precisi: prima una potatura di riforma, rigorosamente in autunno-inverno, disinfettando i tagli con rame e mastice e bruciando in loco il materiale di risulta, eliminando in estate i polloni e a settembre eseguendo una potatura verde di impostazione. Poi, la lavorazione del terreno con cinque arature superficiali, necessarie per l’arieggiamento e per controllare gli insetti vettori di Xylella. Infine, cinque trattamenti per nutrire la pianta utilizzando quanto consentito in agricoltura biologica, il piretro naturale, procedendo in estate, inoltre, alla solforazione. Ai trattamenti insetticidi si sono uniti quelli tradizionali con il rame e le concimazioni fogliari bio. Questo è il risultato. Ma chi porta avanti la ricerca sul batterio frena, come fa Giovanni Martelli, professore emerito di Patolia vegetale all’Università di Bari.

Per chi fa impresa, questo è uno sforzo necessario. Il problema, però, è anche nei costi. “Noi – dice Coppola – ce lo siamo potuti permettere dirottando qui risorse della parte turistica dell’azienda”: 94 euro ad albero la stima dei costi. Sul posto anche Joseph Marie Bové, padre dell’europarlamentare che nel Salento è venuto in estate. Membro dell’Accademia d’Agricoltura di Francia, è lui ad aver scoperto la sequenza genetica di xyllela fastidiosa sugli agrumi. Vuole prendere contezza di quanto sta accadendo anche qui, e non ha dubbi: è anche un problema culturale.

fonte: http://zapping2015.altervista.org/la-grande-vittoria-xylella-gli-ulivi-curati-tradizionalmente-germogliano/