LA GRANDE STOLTEZZA : Madre Teresa di Calcutta ora “tecnicamente santa”

Le rocambolesche manovre della Chiesa cattolica per dimostrare la santità di Anjezë Gonxhe Bojaxhiu in arte Madre Teresa di Calcutta

Molti santi della Chiesa sono dei criminali dichiarati, San Cirillo per esempio fu il mandante dell’assassinio della filosofa alessandrina Ipazia barbaramente uccisa dai suoi monaci parabolani.

Saulo di Tarso, il futuro San Paolo, non solo approvò l’esecuzione del proto martire Stefano, ma ne istigò la lapidazione. Il racconto del martirio di Stefano è redatto negli Atti degli Apostoli: qui viene narrato che Stefano fu processato dal Sinedrio per blasfemia contro Mosè e Dio (Atti 6:11) e di parlare contro il Tempio e la Legge (Atti 6: 13-14). «Saulo era fra coloro che approvarono la sua uccisione. (…) Saulo intanto infuriava contro la Chiesa ed entrando nelle case prendeva uomini e donne e li faceva mettere in prigione.» (Atti 8: 1 – 3).

Il ricordo delle infamie di questi santi cattolici si stempera per il tempo trascorso e per la colpevole ignoranza dei fedeli. Alcuni di loro però, pur non avendo ancora subito l’onta del tempo, guadagnano senza fatica un posto in prima fila sugli altari cattolici. Due casi esemplari: il primo è Josemaría Julián Mariano Escrivá de Balaguer y Albás, fondatore dell’Opus Dei e consigliere del tiranno spagnolo Franco;  la seconda è Anjezë Gonxhe Bojaxhiu  meglio conosciuta con il nome d’arte di Madre Teresa di Calcutta – spesso gradita ospite del dittatore haitiano “Baby Doc” Duvalier nonché solerte intascatrice di “strane offerte” elargite da personaggi come Charles Keating, affarista americano condannato a dieci anni per truffa, racket e cospirazione. Per segnare la continuità tra santità, malaffare e tirannia e la contiguità con il pensiero heideggeriano “dell’essere pel la morte” (meglio se dell’altro)  questi due discussi personaggi, tra il 2012 e il 2013, verranno canonizzati da Karol Józef Wojtylacompromesso con i dittatori sudamericani degli anni ‘70-’80, nonché grande amico di Pinochet – a sua volta canonizzato da Ratzinger il protettore dei preti pedofili (leggi qui) che ora ricopre il ruolo di “papa emerito”.

Quando però si tratta di santificazione poco importa alla Chiesa cattolica il comportamento in vita di queste persone. Il discrimine tra santità e non santità è il “miracolo” che il futuro santo defunto ha elargito ad un mortale. Teresa di Calcutta, dicono le cronache vaticane, è “tecnicamente santa” perché nel 2008 ha miracolato a Santos, Brasile, un uomo con una infezione virale del cervello la cui moglie invocò l’intervento della defunta suora albanese. Brian Kolodiejchuk, il Postulatore – che sarebbe l’ecclesiastico che segue la pratica dei candidati alla santità – ha affermato «la commissione medica ha votato all’unanimità che alla luce delle attuali conoscenze mediche la guarigione è inspiegabile.» L’8 ottobre scorso anche la commissione teologica ha votato all’unanimità, che ci fu un perfetto collegamento di causa ed effetto tra l’invocazione a Madre Teresa di Calcutta e la guarigione scientificamente inspiegabile. Il 15 dicembre il caso ha ricevuto l’approvazione finale del congresso di Cardinali e Vescovi della Congregazione per le Cause dei Santi riuniti in sessione ordinaria. Quindi, visto il “miracolo accertato”, Anjezë Gonxhe Bojaxhiu (Madre Teresa) superando in volata persino Wojtyla (Giovanni Paolo II), il 4 settembre diverrà santa per mano di un altro individuo compromesso con il terrore di stato argentino: Jorge Mario Bergoglio. (leggi qui)

E il cerchio sembra chiudersi: Anjezë Gonxhe Bojaxhiu (Madre Teresa), per la Chiesa cattolica, è una santa tanto quanto Silvio Berlusconi, per i parlamentari cattolici italiani, è un galantuomo convinto che Ruby rubacuori fosse nipote di Mubarak. Non è questione di rapporto con la realtà dei fatti accaduti, è solo “questione di fede”. È inutile che mi metta ora ad elencare tutti i dati e i documenti che dimostrano la vera realtà umana di colei che nonostante le sue azioni sarà santa (leggi qui e qui), vorrei solo a sottolineare che queste critiche svolte da autorevoli giornalisti di tutto il mondo – critiche quasi assenti nei media italiani, ma presenti su Left – non hanno scalfito la certezza dei fedeli e la sicumera di cardinali vescovi e papi a cui fa difetto il rapporto con la verità.

Della santificazione se ne è parlato diffusamente e se ne riparlerà abbondantemente fra un paio di settimane. A leggere le prime dichiarazioni mediatiche si fa un bel salto del gambero spaziotemporale di qualche secolo. E viene da pensare che “i secoli bui” messi a confronto con la realtà culturale contemporanea splendevano di luce propria.

Forse solo Paolo Sorrentino, nel suo film La Grande Bellezza in cui faceva capolino una caricatura di Anjezë Gonxhe Bojaxhiu vecchia, rinsecchita, decrepita e psichicamente malferma che lasciava una sensazione di ribrezzo, ha saputo sottolineare la “grande stoltezza” di una credenza che si serve di questi “eroi” per dare senso all’insensatezza: Madre Teresa di Calcutta è «tecnicamente una santa», ammonisce nel film di Sorrentino un cardinale gozzo vigliatore. E infatti il 4 settembre …

Tratto da igiornielenotti.it