La crisi è solo per i poveri, “I Ricchi sempre più Ricchi”

di Patrizia Del Pidio per “Investire Oggi”

La crisi economica ha portato ad una erosione dei patrimoni delle fasce più deboli, mentre il vertice della ricchezza ha continuato ad accumulare.

In Italia la crisi ha portato ad un allargamento delle distanze sociali.

Dal 2008 al 2013, in 5 anni, le dieci famiglie più ricche d’Italia sono diventate più ricche del 30% degli italiani più poveri.

Nel 2008 la ricchezza accumulata dal 30% più povero degli italiani, circa 18 milioni di persone, era il doppio del patrimonio totale delle 10 famiglie più ricche d’Italia. 18 milioni di italiani detenevano una ricchezza, contando patrimoni immobiliari, denaro e investimenti, pari a 114 miliardi di euro, circa 6300 euro a persona. Le 10 famiglie più ricche, tra cui si possono annoverare Berlusconi, Del Vecchio, i Ferrero, Giorgio Armani, Caltagirone, arrivavano a 58 miliardi di euro, 5,8 miliardi di media a famiglia.

Nel 2013 avviene il sorpasso.

Le dieci famiglia con i patrimoni maggiori diventano più ricche del totale del 30% degli italiani più poveri.

In 5 anni i patrimoni delle famiglia più ricche, nonostante la crisi economica, sono passati da 58 a 98 miliardi di euro. Il 30% degli italiani più poveri in 5 anni è passato, invece, da 114 miliardi di euro a 95 miliardi di euro.

Mentre l’economia italiana balzava indietro del 12% e le ricchezze del 30% degli italiani più poveri, tenendo conto dell’erosione del potere d’acquisto e dell’inflazione, calavano del 20%, i patrimoni delle famiglie più ricche aumentavano del 70%.

Questi dati emergono da un approfondimento realizzato da Repubblica sui patrimoni italiani negli anni della crisi basato su i dati pubblicati dalla Banca D’Italia sulla ricchezza del Paese e la suddivisione delle ricchezza fra i diversi strati sociali. E informazioni sulle 10 famiglie più ricche sono tratte, invece, dalla classifica annuale stilata da Forbes. Ovviamente entrambe le fonti non sono perfette poiché le informazioni sui patrimoni personali non sono pubbliche e nascono da semplici stime che possono essere accurate o meno.

Quello che importa, però, non sono i numeri in se quanto la tendenza stessa che testimonia che in Italia esistono diverse storie che possono raccontare la crisi in maniera assai diversa. L’abbattimento della ricchezza, come si può denotare a questi dati, si è scaricato con violenza soltanto sulla parte bassa della scala sociale. Al vertice della stessa l’andamento aveva il verso opposto con patrimoni che si accumulavano a ritmi sempre più veloci.

La ricchezza totale degli italiani in 5 anni cala di 814 miliardi facendo sparire il patrimonio netto di un decimo di ogni persona a causa della recessione. L’erosione è spiegata con il calo di valore delle case, che va ad intaccare di 2/3 la perdita subita da ogni patrimonio personale, mentre il resto va ricercato nelle perdite finanziarie dovute al fatto che le famiglie hanno attinto ai propri risparmi per far fronte alle spese quotidiane.