Il colpo di grazia per le banche italiane: cambia tutto, bomba da 400 miliardi

Tratto da Libero Quotidiano

Caro direttore, mentre l’ attenzione degli italiani, teleguidati dai media più provinciali del mondo, è tutta concentrata su temi fondamentali per il nostro futuro, come le vicende della Raggi, il congresso del Pd o il festival di Sanremo, il progetto di «spolpamento» dell’Italia va avanti.

L’ obiettivo sono le poche banche sane rimaste e, di conseguenza, quel poco di finanza italiana sopravvissuta all’ ultimo decennio. Lo schema di attacco è tanto semplice quanto spregiudicato. Il braccio armato, come sempre, è la Commissione europea, e l’ arma è il pacchetto sulla nuova regolamentazione bancaria. Un piccolo emendamento all’ articolo 507 del regolamento sui requisiti patrimoniali (Crr) prevede di delegare all’ Eba, l’ Autorità bancaria europea, la facoltà di cambiare l’ approccio sull’ esposizione bancaria nei confronti degli Stati e del loro debito sovrano: i titoli di Stato in pancia alla banche non saranno più considerati a rischio zero se con rating inferiore alla A. Cosa significa?

Significa che i titoli di Stato italiani detenuti dalla banche italiane (oltre 400 miliardi) che ora hanno un coefficiente zero e cioè non richiedono capitale aggiuntivo per essere detenuti, improvvisamente diverrebbero una bomba esplosiva nei bilanci degli istituti di credito.

Per quale motivo? Le banche italiane sarebbero costrette a venderli a qualunque costo, con ingenti perdite, scatenando anche una corsa verso i bond del nord Europa con un ulteriore aumento dello spread tra i nostri ed i bond tedeschi, oppure dovrebbero cercare cifre enormi per aumentare il capitale. In sintesi si metterebbero in ginocchio le poche banche italiane rimaste sane e si costringerebbe il governo a chiedere l’ intervento del Meccanismo europeo di stabilità e quindi della Troika.

Un piano perfetto per commissariare definitivamente il nostro Paese. Un piano possibile perché fondato su una debolezza strutturale costruita ad arte alla Ue, e cioè la scelta di mettere nelle mani dei mercati finanziari la determinazione dei tassi di interesse sul debito pubblico degli stati, togliendo la sovranità monetaria e rendendo indipendente la Bce. Un piano possibile perché costruito ad hoc contro i titoli di stato dei paesi più esposti della Ue, anche per allontanare l’ attenzione dai veri problemi delle banche europee, quello dei derivati, dei cosiddetti level-3 assets, di cui sono pieni gli istituti del nord e quelle tedesche in particolare.

Per sintetizzare: prima, togliendo la sovranità monetaria e professando l’ indipendenza della Bce faccio in modo che il debito pubblico diventi un problema, poi con le regole dell’ Unione bancaria ti affosso il sistema finanziario e infine mi prendo tutto (usando anche i tuoi soldi detenuti dal Meccanismo europeo di stabilità) con un commissariamento e ti mando la Troika.

Quale è la reazione del governo e del Parlamento o dei vari gruppi parlamentari presenti a Bruxelles, di fronte a questo violento attacco? Non esiste, perché nessuno se ne è nemmeno accorto e forse, i pochi che se ne sono accorti, sono stati ricompensati in altro modo e messi a tacere. Noi, che a tacere invece non siamo abituati a stare, abbiamo deciso di gettare una pietra nello stagno.

di Guido Crosetto e Marco Zanni

Fonte: liberoquotidiano.it