Guerra e bambini 2015: “Non restiamo indifferenti”

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Se sotto le bombe ci fosse tuo figlio? La realtà dei bambini in guerra in un video

Avviso: nel video ci sono immagini forti non adatte a tutti.



E se sotto le bombe ci fosse tuo figlio? A vivere l’angoscia di una guerra, la paura di avere un mitra puntato addosso, l’incubo di ritrovarsi da solo, potrebbe essere un bambino proprio come tuo figlio. Se ad entrare in guerra fosse il tuo paese, succederebbe proprio ad un bambino come il tuo di doversi nascondere da un cecchino anziché poter correre nel parco.

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La tragedia dei bambini che vivono in paesi coinvolti in conflitti è una realtà che ci tocca sempre più da vicino. Ogni giorno le immagini di intere famiglie che scappano dalla guerra assieme ai propri bambini ci arrivano tramite televisione, giornali, internet.

Nonostante questo, facciamo spesso difficoltà ad immedesimarci nelle persone che si ritrovano a vivere in queste situazioni, a pensare, in sostanza, che in quel contesto potremmo esserci anche noi. Tuttavia, i bambini che si trovano ad affrontare questa realtà così drammatica sono bambini esattamente come lo sono i nostri figli, che dovrebbero giocare e studiare come è nei loro diritti.

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È questo il messaggio lanciato dall’Unicef che ci fa domandare proprio cosa succederebbe se al posto loro ci fossero i nostri figli. Secondo Unicef, infatti i bambini che hanno cercato asilo in Unione Europea quest’anno è quasi raddoppiato rispetto allo stesso periodo di un anno fa.

Per l’esattezza, secondo l’Unicef, un bambino su 10 è cresciuto in una zona di conflitto. L’obiettivo è quello di richiamare i governi a proteggere i bambini dalla violenza e dai conflitti.

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(Non restiamo indifferenti)

Testo articolo da:huffingtonpost.it

Video da:YouTube