Di Pietro: “Eravamo arrivati anche al PCI, poi l’inchiesta è stata fermata dai servizi segreti deviati”

“ERAVAMO ARRIVATI ANCHE AL PCI, POI L’INCHIESTA E’ STATA FERMATA DA SERVIZI SEGRETI DEVIATI” – DI PIETRO DA’ LA SUA VERSIONE SU MANI PULITE: “IL COPASIR DICE CHE L’INCHIESTA È STATA FERMATA DA UNA OPERAZIONE DEI SERVIZI SU ORDINE DI ALTISSIME CARICHE DELLO STATO. CRAXI E’ STATO CONDANNATO PERCHE’…”

Tratto da DagoSpia

 

Antonio Di Pietro è intervenuto questa mattina ai microfoni di Radio Cusano Campus, l’emittente dell’Università degli Studi Niccolò Cusano, nel corso di ECG, format condotto da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio.

 

Su Mani Pulite, Di Pietro smentisce chi dice che non si sia voluta fare chiarezza sul PCI: “Tangentopoli si fermò davanti al Partito Comunista? Chiacchiere di chi non ci vuole stare. A parte che tangentopoli c’è ancora oggi, non si è mai fermata. E’ l’inchiesta di mani pulite che si è fermata, e il perché lo spiega il Copasir, che dice che mani pulite è stata fermata da una operazione di delegittimazione portata avanti da sezioni deviate dei servizi segreti su ordine di altissime cariche dello Stato. Noi siamo arrivati fino ai segretari amministrativi di tutti i partiti e in alcuni casi anche ai segretari politici.

Craxi non è che è stato condannato perché poteva non sapere, è stato condannato perché ha confessato e poi perchè gli abbiamo trovato dei conti in Svizzera che facevano capo a un suo amico d’infanzia che nulla aveva a che vedere col partito. Per quanto riguarda il Partito Comunista siamo arrivati a entrambi i segretari amministrativi che si erano succeduti nel tempo, Pollini e Stefanini. Poi uno è morto e l’altro è stato condannato. Craxi non è stato condannato perché non poteva non sapere, Craxi è stato condannato perché ha confessato”.

Ancora su Mani Pulite: “Due pentiti di mafia hanno detto che io dovevo essere fatto fuori. Ma mi è andata bene, mi hanno solo delegittimato. E’ una lunga storia, questa…”. Sulla Pedemontana: “Si deve fare, è un’opera partita col piede sbagliato ma stiamo cercando di aggiustarla. Io do disposizione di spendere un euro solo quando ce l’ho in tasca, non intendo indebitare nessuno. Io comunque in questa carica non posso restare, tra marzo e aprile penso di lasciare, sono obbligato dalla legge a farlo”.

 

Fonte: dagospia.com