Depenalizziamo tutte le droghe: non solo quelle leggere. Lo chiede il Times, con valide argomentazioni:

Il quotidiano britannico di orientamento conservatore dà al governo un «consiglio radicale», ma con validi argomenti

 

Il Times – uno dei più autorevoli quotidiani britannici, di orientamento moderato-conservatore – ha pubblicato un editoriale in cui si dice favorevole alla depenalizzazione di tutte le droghe. L’articolo, che è stato molto ripreso e commentato, sostiene che l’uso e il possesso di droghe dovrebbero essere trattati come un problema di salute piuttosto che come un crimine, riprendendo le raccomandazioni fatte al governo britannico dalla Royal Society for Public Health (RSPH), un ente benefico e indipendente che si occupa del miglioramento della salute pubblica nel Regno Unito. Lo stesso Times riconosce che l’idea di depenalizzare tutte le droghe – leggere e pesanti – sia «un consiglio radicale», ma aggiunge che il governo dovrebbe prenderlo in seria considerazione.

Come scrive il Times nel suo editoriale – intitolato Breaking Good, con un chiaro riferimento alla nota serie televisiva Breaking Bad – la depenalizzazione di tutte le droghe farebbe entrare il Regno Unito nel piccolo gruppo di paesi che trattano l’uso di eroina, cocaina ed ecstasy come un problema sanitario. Scrive il Times: «Il governo dovrebbe essere incoraggiato a pensare a una depenalizzazione non fine a se stessa, ma come un primo passo verso la legalizzazione e la regolamentazione delle droghe, come già succede con l’alcol e il tabacco». Il modello a cui fanno riferimento la RSPH e il Times è il Portogallo, un paese che ha introdotto la depenalizzazione di tutte le droghe 15 anni fa, nel 2001. Da allora chi viene trovato in possesso di droghe pesanti in territorio portoghese deve pagare al massimo una piccola multa e solitamente viene sottoposto a un programma di recupero.

Il modello portoghese sembra avere funzionato: il numero delle persone morte per droga è diminuito, così come i casi di HIV: «Il numero minore di persone mandate in carcere contribuisce a diminuire gli indici di dipendenza, visto che la prigione espone i detenuti a un maggiore uso di droga». Ma non è sufficiente depenalizzare l’uso e il possesso di droghe, scrive il Times: è necessario perseguire legalmente i trafficanti e i fornitori delle sostanze illegali, altrimenti il rischio è che le reti criminali che guadagnano sul traffico di droga rimangano attive, una cosa simile a quella che è successa negli ultimi anni nei Paesi Bassi.

Il Times è pubblicato dalla Times Newspapers Limited, una società controllata da News International, che a sua volta appartiene al gruppo News Corp di proprietà dell’australiano Robert Murdoch. Come ha scritto il Guardian, il Times è il primo importante quotidiano britannico a sostenere un’idea così radicale riguardo l’uso e il possesso di droghe.