Benetton, la violenza e le terre dei Mapuche

Succede nella provincia di Chubut, in Argentina. La comunità Mapuche di Cushamen è stata vittima delle violenze della polizia contro i manifestanti che mercoledì chiedevano l’annullamento della compravendita dei loro terreni (abitati da secoli) tra lo Stato e la Benetton. La denuncia arriva da numerose comunità internazionali (tra cui Amnesty International) che lamentano  “un’azione da parte della polizia che non trova nessuna correlazione con la realtà” per la brutalità con cui su è rovesciata sui cittadini inermi. “Opacità, la mancanza di trasparenza e di responsabilità non possono essere i principi che attraversano la gestione della polizia” ha dichiarato Mariela Belski, direttore esecutivo di Amnesty International Argentina in un comunicato.

I Mapuche da due anni protestano per un accordo che gli ha scippato le terre in cui vivevano da secoli a favore di Luciano Benetton che in Patagonia, con l’aiuto della politica, si è già comprato qualcosa come un milione di ettari di terreno.

Ma questa notizia, vedrete,difficilmente la leggerete dalle nostre parti. Troppa pubblicità in ballo e poi da noi le violenze da quelle parti interessano pochissimo. Anche se vengono perpetrate in nome di un colonialismo tutto italiano.

Succede nella provincia di Chubut, in Argentina. La comunità Mapuche di Cushamen è stata vittima delle violenze della polizia contro i manifestanti che mercoledì chiedevano l’annullamento della compravendita dei loro terreni (abitati da secoli) tra lo Stato e la Benetton.

La comunità mapuche di Cushamen, in provincia di Chubut, Argentina, soffre le conseguenze della repressione violenta delle popolazioni indigene.

Gli abusi nei confronti della comunità mapuche in provincia di Chubut, Argentina, sono proseguiti lo scorso mercoledì e hanno avuto come conseguenza vari feriti e sparizioni, a causa delle azioni del personale della gendarmeria, polizia ed altri organismi di repressione.

Il nuovo episodio è accaduto mentre la comunità di Cushamen cercava di riprendersi dallo stupore delle due incursioni che aveva sofferto il martedì. In entrambe le operazioni è stata fatta violenza sugli indigeni. I residenti della zona sono stati picchiati, ammanettati e trascinati per i capelli; le loro case rovinate, i loro animali rubati o uccisi.

Queste azioni sono state denunciate da varie organizzazioni nazionali e internazionali di diritti umani. “L’ordine emesso (dagli organi di giustizia) non trova correlazione con i fatti accaduti in realtà. Amnesty International condanna la mancanza di un efficace controllo giudiziario sulla gravità delle aggressioni che sono state commesse. L’opacità e la mancanza di trasparenza e di responsabilità non può essere il principio su cui si basano le operazioni di polizia”, ha commentato in un comunicato Mariela Belski, direttore esecutivo di Amnesty International Argentina.

“Non lasceremo che ci caccino, piuttosto ci faremo bruciare”, ha detto uno dei leader della Comunità.

I Mapuche sono uno dei clan tribali del dipartimento di Cushamen e sono in disputa da anni con lala multinazionale Benetton, perchè vogliono recuperare le loro terre dalle mani dell’azienda.

A marzo 2015 alcune famiglie della zona hanno ri-occupato alcune aree di una delle proprietà della Compañía de Tierras del Sud Argentino, che dagli anni ’90 appartiene all’uomo d’affari italiano Luciano Benetton, e che possiede quasi 1 milione ettari di Patagonia Argentina.

In quell’occasione, con una dichiarazione pubblica, la comunità tenuto che “l’unico modo per fermare l’omicidio delle comunità pianificato dal potere economico e dello stato, è attraverso un efficace controllo del territorio delle Comunità mobilitate”. La risposta del tycoon italiano è stata di denunciarli penalmente per usurpazione, e da allora le minacce e i tentativi di sfratto sono stati continui.

 

da coscienzeinrete.net