Durissimi commenti «Si tratta di un furto bello e buono ai danni dei privati cittadini legalizzato dalle istituzioni competenti in materia. Questo è un modo con cui vengono fatti soldi per interessi di non si sa nemmeno chi. E lo dimostra il fatto – conclude Lorenzi – che la norma non è un’idea di un qualche parlamentare italiano, ma una conseguenza di una direttiva arrivata niente meno che dall’Unione Europea in persona».
Per i singoli il costo è assolutamente esagerato.
«Chiaro è che questa misura viene emanata secondo una logica che va a sfavorire i medio-piccoli commercianti agricoli» osserva Emanuele Vannacci, dell’omonimo negozio di prodotti per l’agricoltura. Vannacci osserva inoltre che «una regolamentazione alla norma ci sarà senza’altro. Ma in che modo e con quali conseguenze? – si chiede –. Dalle indicazioni ufficiose che ci sono oggi si rischia di avere questo scenario: una suddivisione dei prodotti tra non professionali (quelli in confezioni piccole, ad esempio da mezzo chilo) e quelli professionali (pacchi da un chilo in su). I primi dovrebbero essere vendibili anche senza patentino, per la serie fatta la legge trovato l’inganno, i secondi no. Ma chiaramente il costo dei prodotti non professionali salirebbe alle stelle, così che dodici pacchi non professionali costerebbero come sei professionali. A quel punto la cosa più conveniente per tutti e fare il patentino, con tutti i costi che ne conseguono per i piccoli e piccolissimi agricoltori. Chiaramente – osserva Vannacci – stiamo parlando in via ipotetica.
Non sapremo con precisione cosa effettivamente accadrà fino al ventisei novembre di quest’anno, giorno in cui entrerà in vigore questa norma. Ovvio – conclude – che se tutti i clienti, dal primo all’ultimo, devono essere pagati con fattura all’interno del negozio si formerebbero code molto lunghe e i tempi di attesa per i vari clienti aumenterebbero a dismisura».