Il 14 aprile del 1912, 104 anni fa, dopo quattro giorni di navigazione, il capitano del Titanic decise di non badare all’avviso di segnalazione della presenza di ghiaccio a 400 km sulla rotta della mastodontica nave e non diminuì la velocità. Intorno alle 23:40 il Titanic speronò un iceberg, che in pochissimo tempo allagò ben sei dei sedici compartimenti stagni. Il segnale di soccorso telegrafico raggiunse alle 24:35 il piroscafo Carpathia, che si trova tuttavia a 58 miglia di distanza e arrivò troppo tardi.
Alle 2:00 del mattino del 15 aprile, il Titanic si spezzò in due tronconi travolgendo molte delle scialuppe in fuga da una delle più grandi tragedie della storia e appena 20 minuti più tardi si inabissò nell’oceano al largo della costa di Cape Race. Il Carpathia arrivò alle 4:00, trovando appena 706 superstiti su 2223 passeggeri: la maggior parte delle persone a bordo del Titanic morì per annegamento e per assideramento a causa dell’acqua gelida e del troppo tempo passato in attesa di soccorsi.